REDAZIONE CREMONA

Alla Arvedi brucia il tetto del capannone

Incendio in un capannone della Arvedi a Cremona: fumo segnalato dalla portineria, vigili del fuoco intervenuti tempestivamente. Il rogo causato dal bitume sul tetto, ma prontamente domato senza gravi danni. Ipotesi: il caldo estivo.

Allarme incendio in un capannone della Arvedi di via Acquaviva, venerdì nella nottata, intorno alle 23. A quell’ora un addetto della portineria ha notato il fumo salire in cielo dall’alto tetto di un capannone e non ha esitato a chiedere l’intervento dei vigili del fuoco di Cremona. I pompieri sono arrivati in breve tempo sul posto con un’autopompa e un’autoscala con cui hanno raggiunto la sommità del tetto del capannone, a circa venti metri d’altezza. L’intervento non è stato particolarmente difficile. Una volta sul tetto i vigili del fuoco si sono resi conto che a prendere fuoco era il bitume che teneva incollate tra loro le lastre che impediscono infiltrazioni dal tetto. L’incendio stava riguardando alcuni metri quadrati della struttura e si stava propagando. La tempestività dell’arrivo dei vigili del fuoco, unita al fatto che la portineria si è accorta subito del fumo, ha evitato gravi danni. In pochi minuti le fiamme sono state estinte e poi i vigili del fuoco hanno controllato tutta la porzione di tetto, raffreddandola con getti d’acqua.

Sulle cause che possono aver fatto partire le fiamme, l’ipotesi è che la colpa sia del grande caldo di questi giorni. Subito escluso il dolo, anche perché il tetto non è facilmente raggiungibile. Inoltre non sono in corso lavori e questo esclude la possibilità che qualcuno abbia lasciato un focolaio o qualche brace o magari un mozzicone di sigaretta acceso. I pompieri sono rimasti sul posto per un paio di ore a controllare che tutto fosse a posto.

P.G.R.