Terza Casa di comunità del Cremasco: dopo Crema e Rivolta d’Adda ecco che la terza trova spazio alla Brunenghi. Il Consiglio comunale di Castelleone ha dato l’ok per la creazione della nuova struttura dedicata alla sanità territoriale. È stato infatti trovato l’accordo con la Fondazione Brunenghi che ha accettato di implementare i nuovi servizi sociosanitari nel seminterrato dello stabile di via Beccadello, oggi inutilizzato. Gli spazi, che verranno ceduti in comodato d’uso gratuito per trent’anni, saranno ristrutturati per renderli adatti al nuovo scopo sanitario attraverso un finanziamento garantito dall’Asst di Crema e dalla Regione. Quindi, dopo Crema e Rivolta d’Adda, anche Castelleone potrà offrire ai cittadini cremaschi nuovi servizi di prossimità.
La legge regionale varata nel 2021 prevede infatti l’istituzione di una Casa di comunità ogni 50mila abitanti (l’Asst di Crema ha un bacino di poco più di 150mila utenti) con l’obiettivo di agevolare la presa in carico delle persone mediante un approccio multidisciplinare e accompagnarla alla risposta più appropriata. L’obiettivo è attivare percorsi di cura basati sull’integrazione tra servizi sanitari, ospedalieri e territoriali e soprattutto ridurre il ricorso alle strutture ospedaliere, favorendo la cura delle persone a livello locale.
La scelta di Castelleone non è stata fatta insieme a Crema e Rivolta d’Adda perché in gioco c’era anche Soncino. La questione è stata risolta dopo che la Regione ha finanziato un ospedale di prossimità nel borgo, andando a soddisfare le richieste della città della rocca e spianando la strada a Castelleone, dove l’ubicazione è caduta subito sulla Brunenghi, già attrezzata come ospedale e come Rsa.
P.G.R.