GABRIELE MORONI
Cronaca

Caso Zardi, chiesta di nuovo l’archiviazione per la misteriosa morte della 25enne di Casalmaggiore

La riapertura delle indagini aggiuntive “non ha dato risultati di rilievo”. La famiglia ha ora trenta giorni di tempo per opporsi e cercare di far luce sul decesso di Arianna

Arianna Zardi, 25enne di Caslmaggiore trovata misteriosamente morta il 2 ottobre 2001 sotto un ponticello di Torricella del Pizzo

Arianna Zardi, 25enne di Caslmaggiore trovata misteriosamente morta il 2 ottobre 2001 sotto un ponticello di Torricella del Pizzo

Cremona – “Le indagini aggiuntive non hanno dato risultati di rilievo”. Il sostituto procuratore di Cremona, Andrea Figoni, chiede di nuovo al gip che venga archiviato il caso di Arianna Zardi, venticinquenne studentessa di teologia, ritrovata senza vita in un canaletto.

Lo scorso settembre il gip Pierpaolo Beluzzi aveva respinto la richiesta di archiviazione (presentata due anni prima dalla procura) del fascicolo per omicidio a carico di ignoti aperto a suo tempo dal procuratore Roberto di Martino e aveva disposto una proroga di sei mesi delle indagini. Questo per risentire alcuni testimoni le cui dichiarazioni erano apparse contraddittorie al giudice.

L'obiettivo era quello di ricostruire le ultime ore della ragazza. Di fatto il gip aveva accolto l'istanza dei familiari di Arianna, in particolare della sorella Sara, assistita dall'avvocato Giovanni Bertoletti. Non sono emersi elementi decisivi. Nella morte di Arianna rimane esclusa l'azione di terzi. E come sottolinea lo stesso pm, il tempo trascorso è risultato un elemento determinante. La famiglia ha ora trenta giorni di tempo per opporsi all'archiviazione.

"C'erano - dice Sara Zardi - delle cose in più da fare che forse avrebbero dato qualche risposta". "E' triste - commenta l'avvocato Bertoletti - che non si possa arrivare con certezza a determinare le cause della morte di Arianna. Purtroppo il tempo ha giocato un ruolo negativo".

La vicenda

Storia di un mistero che dura da quasi un quarto di secolo. Arianna Zardi lascia la sua abitazione di Casalbellotto, frazione di Casalmaggiore, nel primo pomeriggio di domenica 30 settembre del 2001. Viene ritrovata senza vita dagli zii due giorni dopo, sotto il piccolo ponte di un canaletto di irrigazione, tra Motta Baluffi e Torricella del Pizzo. Caduta accidentale? Suicidio? Due ipotesi decisamente scartate dalla famiglia. Ne 2015 Roberto di Martino, capo della procura cremonese, apre un fascicolo per omicidio con autori ignoti. Nel gennaio dell'anno dopo la salma della Zardi viene esumata per l'autopsia. Verità difficile, sfuggente. Dubbi, interrogativi. Il piccolo ponte è alto cinque metri. Un'altezza che potrebbe essere insufficiente per provocare, nella caduta, le fratture rilevate dall'autopsia, tutte sulla parte sinistra: al cranio, alle spalle e soprattutto al bacino (lesione non evidenziata in un primo tempo), oltre alla frattura del metacarpo della mano destra. Anomala anche la posizione in cui è stato rinvenuto il corpo, supina, non perpendicolare con il ponte, bensì a una distanza di cinque-sei metri da quello che avrebbe dovuto essere il punto di caduta. Una persona con il bacino fratturato sarebbe stata in grado di trascinarsi per tanti metri e addirittura di riprendere la posizione eretta, visto che sul muretto della chiusa erano state notate delle macchie, forse di sangue? Tracce che il Luminol non aveva rilevato nell'ultimo sopralluogo: al loro posto fango e muffa che si era formati per l'azione dell'acqua. Tracce ematiche anche sulla borsa, analizzate dal Ris di Parma con i vestiti, troppo scarse per tentare di attribuirle. Ma il particolare era importante: se la borsetta era rimasta sul ponticello della chiusa, come si spiegava il sangue? Sui jeans erano impressi i segni di pneumatici e di suole di scarpe. Arianna era stata investita oppure aveva ricevuto un colpo? Sui pantaloni, vicino a una tasca, e all'interno degli slip era stato individuato un "assetto genotipico complesso (relativo a più individui) misto fra la vittima e un soggetto di sesso maschile". Potrebbe essere possibile che poco prima di morire Arianna avesse avuto un incontro, un rapporto. Negli anni sono state via via archiviate le posizioni degli indagati, fra cui quella di un minorenne che aveva ammesso di avere trovato la borsetta sul muretto del ponte e di avere preso il portafogli e il cellulare.