
La radiografia del piccolo
Cremona, 20 agosto 2020 - A tre anni ha ingoiato una moneta da venti centesimi mentre era sul seggiolone, moneta che gli è stata estratta dall'esogafo all'Ospedale Maggiore di Cremona. Il piccolo sul seggiolone, sotto gli occhi dei genitori, spostava sul ripiano come fossero macchinine alcune monete. Il papà si accorge ad un certo punto che all’appello ne manca una. Era lì, presente, a vigilare, ma è bastato un attimo. Sul pavimento la moneta non c’è e il bimbo non dà segni di disagio o malessere, ma il sospetto che la abbia ingerita accidentalmente è immediato. “Anche se ero accanto a lui, non ho visto direttamente cosa è accaduto – i bambini sanno essere velocissimi, basta meno di un attimo” – spiega il papà, che in pochi minuti si precipita con il figlio al Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale di Cremona: il bambino non presenta alcuno problema, ma è necessario fugare il sospetto che vi sia quella moneta. Per questo si procede subito con l’effettuazione di una lastra. Ed ecco che la moneta appare, nitida, “fra le tonsille e la laringe (uno spazio delicato di circa tre centimetri) – spiega Claudio Cavalli (Direttore UO Pediatria Aziendale). Era inserita a modi salvadanaio, dritta dritta, come si vede dall’immagine radiologica. Bisogna agire in fretta, abbiamo pensato, perché se si mette di traverso, possono insorgere complicanze, anche serie”.
Nel giro di pochi minuti vengono interpellati endoscopisti e anestesisti. “Per tradizione – aggiunge Cavalli - la gastroenterologia e il servizio di anestesia collaborano in modo ottimale con la Pediatria”. Sempre in pochi minuti si valuta e si decide che è possibile intervenire senza spostare il piccolo paziente in un centro pediatrico. Fatto il tampone per scongiurare la positività al Covid-19 si può procedere in sicurezza. Nel giro di quindici, venti minuti, abbiamo deciso di intervenire – precisa Roberto Grassia (Responsabile del Servizio di Gastroendoscopia digestiva diretto da Federico Buffoli). Il rischio era che la moneta si spostasse provocando lesioni all’esofago. Abbiamo spiegato ai famigliari la procedura nei dettagli e ottenuto il consenso. Una volta che il bimbo è stato addormentato e intubato, è stato utilizzato un gastroscopio pediatrico dal diametro di sei millimetri (meno di una cannuccia). Poi attraverso l’impiego di pinze pediatriche molto piccole ho afferrato la moneta bloccata nell’esofago del bambino. Mi sentivo tranquillo grazie al lavoro degli anestesisti che hanno mantenuto la respirazione del paziente controllata”.
Certo, sentivamo tutti il peso della responsabilità di intervenire su un bimbo così piccolo, alla fine è andato tutto per il meglio e il nostro paziente si è meritato il certificato di coraggio. A dire il vero – aggiunge Grassia con un sorriso - per allentare la tensione, tutti gli operatori sanitari intervenuti hanno ricevuto il certificato di coraggio”. “La vera sorpresa è stata scoprire che si trattava di una moneta da 20 centesimi – conclude Grassia. Dalla radiografia e dalle dimensioni pensavamo fossero due euro, in proporzione all’esofago di un bimbo quasi un disco volante. Se per gli adulti questa procedura endoscopica può ritenersi routine, non è così per i più piccoli”. Dal direttore dell'ASST di Cremona, Giuseppe Rossi, sono arrivati i complimenti ai medici che sono intervenuti.