Moscazzano (Cremona), 17 febbraio 2018 - «Di solito venivamo nella villa di famiglia un mese l’anno, d’estate, ma da molto tempo non vi trascorriamo più neppure un giorno. I nostri impegni sono molto distanti da Moscazzano. Quindi, anche se a malincuore, abbiamo deciso di vendere la villa, che in molti hanno conosciuto, grazie alle riprese del film di Luca Guadagnino, Chiamami col tuo nome». La tenuta in vendita è villa Albergoni, a Moscazzano. Prezzo: due milioni di euro. A dire il vero costava qualcosa in meno, fino a due anni fa. Poi, grazie al film, il prezzo è lievitato.
La proprietà della villa, della quale si ha notizia fin dal XVII secolo, ma oggi nota come villa Albergoni, dal nome del professore la cui moglie la acquistò nel 1959, è oggi dei figli della coppia, Paolo e Jacopo. Il primo oggi abita tra la Puglia, dove ha una masseria, e l’Australia, dove ha preso moglie e dove ha i figli, mentre il secondo è un diplomatico che risiede a Roma e attualmente è al seguito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Difficile ipotizzare che uno dei due possa tornare da queste parti. Di qui la volontà di vendere l’antica dimora, anche perché senza manutenzione la struttura va a farsi benedire. «La villa è molto bella – conferma il sindaco Gianluca Savoldi – e trovare qualcuno che la abiti sarebbe una buona cosa. È un pezzo importante della storia del paese e ha un grande giardino pieno di alberi». La costruzione venne notata dal regista Guadagnino che riuscì a ottenere i permessi per girare numerose scene del suo film. La pellicola ha avuto successo e oggi corre per quattro Oscar. Inoltre, ha alimentato grande interesse turistico e non sono poche le persone che vengono da queste parti per visitare i luoghi dove è stato girato il film. Ma nella villa non si entra e ci si deve accontentare di ammirarla da fuori. Secondo quanto riferisce la Soprintendenza, che ha messo stretti vincoli sulla costruzione fin dal 1909, la villa potrebbe sorgere sui ruderi di un antico castello medievale e al suo interno avrebbe lavorato il pittore Aurelio Buso che avrebbe affrescato alcune pareti. Tuttavia, di questi affreschi non vi è traccia alcuna e per verificare se sono stati successivamente ricoperti sarebbe necessaria un’indagine molto delicata sulle pareti.
Guadagnino ha scelto di girare nella villa di Moscazzano nonostante il romanzo fosse ambientato in Liguria. Villa Albergoni era vuota e il compito di ‘vestirla’ come se si trattasse di una dimora degli anni ’60 è stato dato dal regista a un’amica, l’interior designer Violante Visconti di Modrone, che ha messo al centro della vita dei protagonisti il soggiorno, dove sono stati sistemati dipinti giapponesi e tappeti per ricoprire i pavimenti. Infine, il giardino ha visto l’intervento della paesaggista Gaia Chaillet Giusti, che ha aggiunto un pergolato, degli alberi di albicocche e di pesche.