E i primi nodi sono venuti al pettine subito. La scelta di aprire il sottopasso di venerdì, per consentire di testare eventuali magagne nel weekend non è bastata. Già sabato mattina alle 8 c’erano code dai quartieri San Bernardino-Castelnuovo verso viale Santa Maria, fino al semaforo. Perché proprio l’impianto semaforico andava regolato sulla nuova viabilità e non è stato fatto. Ieri mattina dalle 7.30 ci sono state code anche di oltre venti minuti per superare il semaforo. Sul posto c’era l’assessore comunale Franco Bordo che ha verificato quanto già si sapeva: "Semaforo da rivedere, fermata del pullman davanti al liceo da spostare, altrimenti questi sono i risultati. E stamattina qui non c’era alcun vigile". E in effetti è quello che in parecchi hanno suggerito al sindaco. Partiamo dal semaforo: non è sincronizzato, quindi diventa rosso, nella svolta a sinistra verso via Stazione senza che ci siano altri mezzi che devono impegnarlo. Questo crea le code. Fermata del bus davanti al liceo. Davvero è così difficile farlo fermare nell’hub che sta a non più di cento metri? Ingresso alla Buca. Sbagliato far entrare direttamente le auto che arrivano da via Stazione.
Bisogna impedire l’ingresso diretto, farle girare o prima verso la stazione o mandarle a girare in piazzale Rimembranze. Uscita ed entrata alla buca. Da spostare subito in fregio all’ormai ex passaggio a livello. Tutte cose dette da tempo e peraltro condivise dal comune e non si capisce che cosa si aspetti a metterle in atto. Avrebbero dovuto essere fatte il giorno dell’inaugurazione del sottopasso. Infine un’ultima chicca. Andremo a spendere due milioni e mezzo (cifra non definitiva) per fare il sottopasso ciclo pedonale che dia continuità al viale Santa Maria e superi la ferrovia. Sarebbe stato sufficiente lasciare attive le sbarre di questa parte del passaggio a livello, permettendo a biciclette e pedoni di attraversare. Ma le Ferrovie hanno preteso la chiusura totale del passaggio a livello e il comune ha accettato.