REDAZIONE CREMONA

Emergenza coronavirus, a Crema l’ospedale scoppia

Due piani dedicati a chi ha contratto il Coivd-19

Un intervento di un’ambulanza con i soccorritori protetti dalle tute bianche

Crema (Cremona), 3 marzo 2020 - Numeri di pazienti che si stentano a contenere nell’ospedale di Crema, preso d’assalto da persone con sintomi da broncopolmonite e con due piani dell’ospedale attrezzato per accogliere i malati da coronavirus. Sono ormai 224 i casi di coronavirus nella provincia di Cremona e a Crema il numero diventa sempre più alto. Ci sono poi tre medici e tre infermieri che nelle ultime ore sono risultati positivi al virus cinese. I medici appartengono tutti allo stesso reparto di anestesia e rianimazione e due sono ricoverati in ospedale, mentre uno affetto da broncopolmonite sarebbe a casa. Tre gli infermieri contagiati, una in rianimazione a Brescia.

E negli ultimi due giorni sarebbero oltre cento i pazienti che si sono presentati al pronto soccorso con sintomi di broncopolmonite. Ormai in ospedale non c’è più posto e chi deve essere ricoverato nella maggior parte dei casi viene dirottato a Pavia. Una situazione molto critica, quella dell’ospedale di Crema. Ai dipendenti hanno rivolto ringraziamenti un po’ tutti, dalle autorità civili a quelle religiose, mentre il consigliere regionale Matteo Piloni (Pd) ha sollecitato la regione Lombardia a far presto e a inviare rinforzi. Si cercano anche medici e infermieri in pensione che vogliano prestarsi per dare una mano al più presto possibile. Una situazione inimmaginabile fino a due settimane fa che sta mettendo a dura prova la struttura, anche se nessuno vuole mollare, pur nella consapevolezza che le previsioni dicono che proprio in questa settimana si arriverà al picco. C’è ancora da dire che le autorità sanitarie invitano chi ha più di 65 anni a non uscire di casa.

Sul fronte dei degenti, sembrano in lieve miglioramento le condizioni del paziente 68enne di Santa Maria ricoverato al Sacco. Sembra cominci a reagire positivamente ai farmaci e a dare qualche timido segno di ripresa, anche se non si deve dimenticare che siamo di fronte a un paziente debilitato anche da altre malattie. Infine, l’azienda ove è stato riscontato tra i suoi dipendenti, un caso, ha isolato completamente il reparto dove il contagiato lavorava e ha continuato la produzione. Dei 224 contagiati in provincia 149 sono ricoverati e 11 in terapia intensiva, mentre 13 risultano intubati. Il direttore sanitario dell’Ospedale Maggiore di Cremona, dottor Rosario Canino ha definito la situazione "uno tsunami": "Attualmente non siamo nelle condizioni di aumentare i posti letto per i pazienti con il coronavirus, ma comunque chiunque si rivolge al nostro ospedale non rimane senza assistenza" ha specificato. Ieri è stato anche il giorno in cui sono iniziati ad arrivare rinforzi a Cremona: portati da 9 a 11 i posti letto in terapia intensiva. Almeno 4 i medici già arrivati da altre città della Lombardia, mentre 30 sono le domande di infermieri pronti a prendere servizio, di questi 15 sono già state accolte. Anche a Pavia il Policlinico San Matteo ha creato più posti in terapia intensiva, che oggi può accogliere 10 persone e trasferito l’oncologia in modo da realizzare un altro reparto malattie infettive. Chiuse le quattro sale operatorie e trasferiti gli operatori sanitari che ora si devono occupare dei pazienti più gravi. A ieri sera erano una sessantina i pazienti contagiati ricoverati in Policlinico. Tra loro anche il paziente 1 che continua ad essere grave e stabile. Sono, invece, stati dimessi altre tre persone che avevano contratto il virus. Complessivamente da mercoledì scorso sono stati 14 i pazienti dimessi.