PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Crema, l’ecomostro trova acquirenti

Dopo tre anni di trattative cambierà destinazione d’uso

La struttura è stata prima acquistata da una srl e poi destinata a vari usi tra i quali non c’è l’asilo che avrebbe voluto fare il Comune

Crema (Cremona), 1 marzo 2019 - Ecomostro addio, finalmente. Dopo tre anni di trattative strette, larghe, quasi definite e mai chiuse, stavolta ci siamo. Perché l’ecomostro di via Indipendenza, denominato Lago Gerundo, per via che un lato sta su quella strada e l’altro, quello dell’ingresso, su via Indipendenza, è stato dapprima acquistato da una Srl e poi destinato a vari usi. Tra i quali non c’è l’asilo che il Comune si proponeva di ricavare dalla sistemazione del grande edificio.

In Consiglio comunale, il prossimo 12 di marzo si darà il via libera al cambio di destinazione d’uso dell’immobile che ospiterà così negozi al pian terreno, uffici e centro direzionale negli altri piani. Inoltre, sul lato in via Lago Gerundo, troverà spazio un ampio parcheggio da 80 posti. L'edificio non è ancora stato ultimato, ma porterà al Comune 800mila euro di oneri di urbanizzazione. Si pensa che la spesa finale per la società che ha acquistato l’immobile supererà i due milioni di euro e impegnerà i lavori almeno fino al prossimo anno. Storia lunga e controversa, quella dell’ecomostro che diventa tale nel 2005, quando sfuma definitivamente la possibilità di portare lì la nuova sede del commissariato e della Polstrada. Secondo i bene informati, il punto del contendere sta nel prezzo finale dell’opera: si volevano spendere tre milioni di euro, ma alla fine l’edificio ne costa cinque. Nessuna possibilità di mettersi d’accordo e la vicenda finisce male, con la costruzione che appare finita su due lati, ma negli altri presenta preoccupanti e pesanti carenze. E a mano a mano che il tempo passa, il disuso fa i suoi danni e a volte all’interno trovano posto per la notte i senza fissa dimora, alla ricerca di un riparo.

Da tre anni si cerca una soluzione, ma il punto del contendere per parecchio tempo, era lo stato dell’arte. Chi aveva intenzione di acquistare si scontrava con la necessità di mettere ulteriormente mano al portafoglio per terminare i lavori. E poi c’era il Comune che ne voleva una parte per farci un asilo. La soluzione è arrivata di recente, con l’offerta di pagare 800mila euro di oneri di urbanizzazione con la possibilità di un cambio di destinazione d’uso che avrebbe permesso ai nuovi proprietari di poter realizzare negozi e uffici, senza avere la necessità di regalare un asilo. Di qui, accordo e acquisto.