
In città tante le vetrine con i cartelli “affittasi” dopo l’emergenza sanitaria
Crema, 17 maggio 2020 - Signori si apre . Non tutti. Anzi, per la precisione, non sono pochi quelli che, in questi ultimi mesi, hanno chiuso definitivamente. In provincia si contano ben 299 esercizi commerciali e aziende che domani non ce la faranno ad aprire. Tra queste aziende, 60 sono negozi, mentre 30 sono le ditte che commerciavano all’ingrosso e sono sparite. Inoltre, si annoverano 41 aziende edili e 28 locali per la ristorazione. Lo stop imposto dall’epidemia da coronavirus è stato pesante.
Nelle vie centrali di Crema chi si appresta a riaprire ha già messo in conto che non sarà facile attirare i clienti, a causa delle nuove imposizioni: entrate contingentate, un cliente per nucleo familiare, visite per appuntamento, sanificazione obbligatoria. Non sono pochi quei negozianti che hanno già esposto cartelli nei quali si avverte che lunedì si apre con gli sconti su tutta la merce; i parrucchieri hanno in gran parte rinunciato al lunedì di chiusura e hanno esposto cartelli dove si avverte che saranno aperti. In città il grande assente sarà il plateatico. L’amministrazione non è pronta e solo domani si riunirà per decidere il da farsi. Ma sarebbe stato utile partire già con il piede giusto.
Invece, chi vorrà occupare il suolo pubblico (gratis per disposizione del governo) dovrà inviare una piantina nella quale si evidenzia la parte che vuole occupare. Ma questo comporterà al Comune l’esame di ciascuna domanda e, magari, la richiesta di rielaborare la piantina se non sarà conforme con le esigenze degli esercizi vicini. Tutto questo porterà ad avere a disposizione il plateatico solo tra qualche tempo, con buona pace delle attività che avranno di certo non pochi problemi a soddisfare le nuove regole per il servizio interno.
Nelle vie del centro non poche le vetrine che resteranno chiuse in attesa di qualcuno che voglia rischiare. In piazza Garibaldi arriva la gelateria Bandirali, ma i lavori non sono ancora partiti; l’edicola si sposta e lì resta un buco, mentre apre un negozio di abbigliamento. In via Mazzini le vetrine vuote sono otto, mentre una cambia gestione e apre Enrico IV Donna, negozio di scarpe, pronto a marzo ma travolto dal virus. Stessa cosa in via Matteotti, con un negozio di abbigliamento nuovo pronto ad aprire e uno in ristrutturazione che avrebbe dovuto cominciare a fine febbraio. In via Racchetti tre negozi su cinque chiusi, mentre in via Manzoni ce n’è uno. In piazza Duomo ci sono due locali sfitti, mentre in via XX Settembre sono dieci gli spazi che non trovano affittuari.