GABRIELE MORONIPIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Crema, il giallo di Sabrina: "Prime risposte? C’è tanto lavoro"

Caso Beccalli, il sopralluogo del generale Garofano. La prossima settimana tornerà nella casa del delitto

di Gabriele Moroni

e Pier Giorgio Ruggeri

"Quei reperti non andavano bruciati, anche se ultimamente la tendenza è quella di liberarsene. Comunque martedì sapremo se quello che è stato consegnato ai consulenti sono ossi di animale od ossa umane".

Lo dice il generale Luciano Garofano al termine di un sopralluogo eseguito con l’avvocato Antonino Andronico (che difende gli interessi della famiglia Beccalli), il suo collaboratore Edi Sanson e il figlio Marcello, psicologo. Il generale difende l’operato dei due veterinari: "L’opinione dei due veterinari, che hanno dichiarato che quella nell’auto è la carcassa di un cane e non di una persona, è da ritenersi credibile. Tuttavia, martedì, capiremo a chi sono da attribuire i reperti consegnati".

È cominciato alle 16.30 il sopralluogo a Crema del generale. Dapprima ha conosciuto la famiglia di Sabrina Beccalli, la donna di 39 anni scomparsa il giorno di Ferragosto e per la quale è in carcere con l’accusa di omicidio, distruzione di cadavere e distruzione di edificio Alessandro Pasini, che si è accusato di avere bruciato la Panda di Sabrina con all’interno il suo cadavere.

"È importante acquisire il contributo delle persone che hanno vissuto da vicino gli ultimi momenti di Sabrina", ha ribadito il generale. Dopo questa breve visita, Luciano Garofano si è portato in via Porto Franco per vedere la casa dove sarebbe avvenuto il misfatto. "Abbiamo potuto solo guardare da fuori, quindi non possiamo esserci fatta un’opinione precisa, ma la prossima settimana potremo eseguire un sopralluogo anche all’interno. Sarà senz’altro importante per capire quel che è successo", ha ribadito il generale.

Quindi tutti si sono spostati a Vergonzana, sul luogo dove è stata bruciata la Panda di Sabrina Beccalli. Il piccolo corteo ha percorso il tragitto che probabilmente Pasini ha coperto con la Panda della Beccalli nel pomeriggio di Ferragosto per abbandonare l’auto in prossimità della piazza, prima, e poi per andare a riprenderla, portarla nella strada vicinale lontana dalle case e poi darle fuoco. Qui il sopralluogo è durato a lungo. Il generale ha esaminato i frammenti di quello che era rimasto sulla strada. Edi Sanson ha fatto volare un drone che ha effettuato delle riprese dall’alto dell’intera zona.

L’attenzione di Garofano si è appuntata su alcuni pezzetti di auto lasciati sul terreno e quindi si è informato dall’avvocato del presunto percorso fatto da Pasini per andarsene dal luogo dell’incendio. "Pasini ha portato l’auto in questo punto – ha riferito il legale – e poi gli ha dato fuoco. Erano circa le 21.30. Intorno alle 22.15 è stato udito uno scoppio e ci si è accorti dell’incendio. È stato dato l’allarme e i vigili del fuoco di Crema sono arrivati pochi minuti più tardi, anche se il loro intervento ha solo spento le fiamme. Mentre l’auto è bruciata completamente, nel baule sono rimaste le catene e un estintore".

Al termine del sopralluogo il generale si è mostrato soddisfatto, anche se ha detto a chiare lettere che ci vorrà molto lavoro per arrivare alle conclusioni. Tuttavia, già la prossima settimana ci saranno risposte importanti.

"Se si tratta di ossa umane, l’esame del Dna, che sarà martedì, dovrà dire se appartengono alla donna scomparsa. Se non si tratta di ossa umane, allora Sabrina Beccalli va cercata ancora. Infine, saranno importanti le comparazioni che saranno eseguite in via Porto Franco, nella casa dove si sono svolti i fatti. Per fortuna quell’appartamento è sotto sequestro. Ci potranno dire molto le tracce biologiche che vi troveremo".