Crema, 10 novembre 2020 - Ammazza 75 uccelli utilizzando un richiamo elettronico vietato. E’ sorpreso dai carabinieri della Forestale di Crema che gli sequestrano il fucile, il richiamo illegale e la selvaggina abbattuta e lo multano, oltre a sospendergli la licenza di caccia. Per incastrarlo i militari della Forestale, che avevano avuto sentore di quel che stava capitando in un capanno di caccia situato nelle campagne di Ripalta Arpina, sono andati nella zona vestiti con abiti civili. Hanno così potuto constatare che c’era un cacciatore nascosto in un capanno che stava utilizzando un richiamo acustico elettronico fuori legge. I militari si sono avvicinati e sono entrati nel capanno, sorprendendo un cinquantenne bresciano, residente nella periferia del capoluogo, intento a sparare agli uccelli che venivano attirati dal richiamo.
Nel capanno i militari hanno anche trovato 75 capi abbattuti. A una verifica, ben 55 uccelli ammazzati appartengono a specie particolarmente protette, come le pispole, i prispoloni, i migliarini di palude (tutti passeracei), tra i quali c’era anche una femmina inanellata per studio sulla migrazione. Secondo le indagini l’uccello era stato inanellato probabilmente in Svizzera per poterne studiare i movimenti migratori, ma il suo viaggio è finito sotto i colpi del cacciatore bresciano. I militari della forestale, oltre al sequestro del fucile e alla sospensione della licenza di caccia, hanno inoltrato il rapporto al magistrato che deciderà quali pena applicare.
Di certo seguirà una multa salata che va da 774 euro fino a 2.065 e che probabilmente, visto l’alto numero degli uccelli abbattuti illegalmente, si avvicinerà al massimo. Il secondo cacciatore colto in fallo è stato sorpreso dai carabinieri della Forestale di Cremona, con la polizia venatoria e quella provinciale a Stagno Lombardo.Un cacciatore trentenne della bassa Val Trompia è stato anche lui sorpreso mentre stava attirando gli uccelli di passaggio grazie a due richiami elettronici vietati. Gli agenti della Forestale hanno sequestrato al cacciatore i due richiami elettronici, un fucile, la licenza di caccia e la cacciagione abbattuta, consistente in sei allodole. Oltre a questo al bresciano sarà comminata una multa che può arrivare fino a 1.549 euro per l’utilizzo di richiami vietati. Anche in questo caso la restituzione del fucile dipenderà dal magistrato, che deciderà tempi e metodi per riconsegnare l’arma al cacciatore, come per quanto riguarda la licenza di caccia.