Crema (Cremona), 21 agosto 2020 - A quasi una settimana dalla scomparsa, Sabrina Beccalli “parla” attraverso qualcosa di lei che è riapparso: sono i sandali o meglio gli zatteroni ritrovati dai vigili del fuoco nel tardo pomeriggio di giovedì su una sponda del canale Vacchelli, nel comune di Salvirola. Siamo a circa sei chilometri dall’abitato di Crema e a cinque dalla frazione Vergonzana, dove la Panda di Sabrina è stata data alle fiamme. In quel punto il canale si biforca. Ieri le due sorelle della donna scomparsa, convocate al comando dei carabinieri di Crema, hanno riconosciuto le calzature senza possibilità di dubbio. Caratteristiche, inconfondibili: una fascia bianca per una e marrone per l’altra, tacco alto color arcobaleno, numero 36. Le avevano notate ai piedi di Sabrina ancora nel primo pomeriggio di venerdì 14 agosto, poche ore prima che la sorella venisse inghiottita nel mistero.
Gli inquirenti tentano una possibile ricostruzione di quanto potrebbe essere accaduto fra Sabrina e Alessandro Pasini, il suo amico di 45 anni, in carcere accusato di averla uccisa e di essersi quindi disfatto del corpo. Escono a un’ora antelucana, le 4.30 di sabato, giorno di Ferragosto. Poco prima la donna ha mandato un messaggio Whatsapp a un’amica. Lo ha fatto, hanno rilevato le celle telefoniche quando è ancora in casa o nei pressi. Si avviano sulla Panda di Sabrina perché la Mercedes Slk Cabrio dell’uomo è ferma da circa un anno e lui si sposta in monopattino o in scooter. Sono anche vicini di casa, poche decine di metri dividono le rispettive abitazioni in via Enrico Martini, a Crema. Si dirigono nelle campagne di Salvirola e lì accade “qualcosa”, come testimoniano gli zatteroni abbandonati.
Qui potrebbe proiettarsi l’ombra della droga. Pasini torna solo a Crema. La Panda di Sabrina viene vista parcheggiata sotto la sua abitazione per l’intera giornata del 15 agosto. È ormai sera quando Pasini si riprende l’auto per dirigersi alla volta di Vergonzana. L’unica telecamera è in via Albergoni, la strada principale del paese, collocata fra il seminario vescovile e la chiesa. Ferma l’immagine di Pasini al volante. È solo, con l’unica (e inspiegabile) compagnia di un cane, che sembra non appartenesse a nessuno. Alle 22.30 un agricoltore lancia l’allarme. I vigili del fuoco accorrono, spengono l’incendio della Panda e trovano la carcassa carbonizzata del cane.
Questo pomeriggio alle tre l’udienza di convalida del fermo di Alessandro Pasini nel carcere di Cremona. L’uomo, assistito dall’avvocato Paolo Sperolini, deciderà se rispondere alle domande del gip Giulia Masci e del pm Lisa Saccaro o se scegliere il silenzio. Le ricerche sono proseguite anche per l’intera giornata di ieri (ufficialmente l’ultima, ieri in serata il campo base è stato smontato) con l’intervento dei sommozzatori del vigili del fuoco di Milano e di un elicottero. I carabinieri del reparto operativo di Cremona proseguono nelle loro attività, fra cui ricostruire la cerchia delle relazioni dell’uomo fermato. Fra gli altri, è stata rintracciata, mentre era in vacanza in Sicilia e ascoltata a lungo dai carabinieri del posto una donna cremasca, madre di un bambino, sentimentalmente legata per un certo periodo ad Alessandro Pasini. Durante una lite Pasini l’aveva percossa e lei lo aveva de