
La costruzione della discordia
Crema, 5 luglio 2019 - Un milione di euro da versare al Comune per poter sistemare l’ecomostro di via Indipendenza. Questa la cifra iniziale che serve per mettere mano a una struttura che da oltre dieci anni è lì, da finire e che da oltre due anni ha trovato un accordo per essere sistemata. Per la verità nel corso di questi ultimi anni di accordi sembrava che se ne fosse trovato più di uno. Per esempio, era tutto pronto nel settembre del 2016 per finire la struttura e darle vita e invece, alla vigilia della partenza dei lavori, tutto è saltato in aria. Un accordo definitivo tra la Gerundo center e il Comune è stato poi trovato nel maggio di due anni fa, ma da allora i passi fatti per arrivare a una definizione della questione non sono stati molti e la struttura è sempre lì, in attesa che qualcuno ci metta mano.
In questi due anni è stato presentato il piano esecutivo, lo scorso dicembre, e il consiglio comunale ha concesso il cambio di destinazione d’uso, passando da residenziale a commerciale i quattro piani per circa 3000 metriquadri del palazzo. All’inizio ci doveva stare un asilo comunale, che invece sorgerà in altro posto. Il tutto senza che i lavori partano.Anche perché prima di partire si devono saldare alcune importanti e onerose pendenze. Nell’accordo tra la Gerundo center e il Comune la società dovrà costruire un pezzetto di ciclabile che gira intorno a una parte della struttura e insiste sulla sua proprietà. Costo: 170mila euro. La proprietà dovrà pagare 62mila euro per mancato verde (in pratica, avrà uno spazio non costruito inferiore di qualche metro rispetto al necessario) e poi ci sono gli oneri. Quelli di urbanizzazione primaria ammontano a 411mila euro, quelli di urbanizzazione secondaria a 189mila.
A questi si devono aggiungere 202mila euro di costi di produzione (calcolati sul 10% del valore dell’immobile che, quindi, oggi vale 2.020.000 euro). Infine, la Gerundo center dovrà arredare un asilo del Comune, in quanto lo stesso rinuncia ad allestire una scuola materna al piano terra dello stabile. Detto che la società deve presentare in Comune un progetto esecutivo e poi vederlo approvato, la stessa Gerundo, prima di cominciare i lavori, deve pagare la metà del dovuto (circa 400mila euro) e poi saldare il resto dell’onere entro il 30 giugno 2020.