
di Pier Giorgio Ruggeri
Ecomostro, si ricomincia. Niente acconto e tantomeno saldo per la costruzione di via Indipendenza, angolo via Lago Gerundo, che resta una delle incompiute storiche. Saranno circa dieci anni che la costruzione attende di essere terminata e anche in questa occasione tutto salta quando sembrava che ci fosse un accordo definitivo. Anche l’ultimo ultimatum che il comune ha concesso alla Gerundo center è andato deluso.
Non sono stati versati i circa 800mila euro di oneri e altre tasse che la società avrebbe dovuto dare al comune per cominciare i lavori. E questo ha fatto arrabbiare l’opposizione in consiglio comunale che, da tempo chiede chiarezza e rigore. "L’amministrazione doveva diffidare la Gerundo center – dice Simone Beretta (FI) che della questione si è lungamente interessato – alla fine di novembre dello scorso anno, quando la società non si era fatta viva con il primo versamento da 400mila euro. Si è perso inutilmente del tempo. Credo vadano escusse le fideiussioni, sperando nel buon fine delle stesse".
Storia travagliatissima, quello dell’ecomostro di via Indipendenza, nato per ospitare il nuovo commissariato, progetto andato a male prima che lo stabile, tre piani fuori terra, fosse terminato, ceduto dal costruttore a una banca per evitare il fallimento, rilevato da una società, la Gerundo center, che, alla fine si è dimostrata incapace di portare a termine il progetto presentato. E la trattativa con il comune di Crema è andata avanti per oltre due anni per approdare nel nulla. Per la verità lo scorso anno tutto sembrava appianato. Fatto e approvato il progetto di massima, trovati i soldi grazie all’interessamento di una banca, stabilite le due rate, una a novembre e l’altra entro il 30 giugno, la Gerundo center sembrava lanciatissima. Sembrava, perché già a ottobre ha bucato il primo impegno. Ma il comune fa finta di nulla e convoca, a gennaio Riccardo Denti, amministratore della Gerundo, per delle modifiche al progetto, richiesta alla quale la società ottempera a febbraio.
Ma nessun versamento viene eseguito e a giugno, quando si attende il saldo, nessuno si fa vivo. Di qui lo sconcerto e la diffida da parte del comune nei confronti della Gerundo center. E l’arrabbiatura di Beretta che minaccia di rivolgersi in procura e alla corte dei conti per danno erariale. Ma tant’è, a luglio Riccardo Denti passa la mano al padre Antonio il quale si straccia le vesti per il clamore e dichiara di avere praticamente i soldi, sei milioni di euro, sul conto corrente. E di essere pronto a pagare. Purtroppo non è così.