
La slitta del Fast Pulling è un veicolo semovente (foto Marco Caravaggi)
Pandino, 9 marzo 2015 - Rombo di motori, impennate e sgasate di fumo nerissimo: niente motocross o rally, ma corse di trattori in campagna. Il Fast pulling è la gara di mezzi agricoli, motrici di Tir e veicoli ibridi andata l’altro giorno in scena a Gradella di Pandino.
I protagonisti di questo sport sono “bestioni” da 19mila cc di cilindrata massima per i “truck” e 900 cavalli per i trattori prototipi modificati. Al rimorchio, su un rettilineo di terra di 100 metri, c’è una slitta di ferro da 65 quintali, zavorrata con pesi di ghisa fino a un totale di 120. Gli “sprint” cronometrati sono organizzati da un vivace studente di 15 anni, Fabio Soffientini di Montodine, che ha regolarizzato gli “sparini” col trattore fondando un anno fa l’Asd Fast Pulling Italia, registrata Acsi e Coni, di cui è vicepresidente e papà Adriano presidente.
La disciplina è sorella minore del “Tractor pulling”, nato negli Usa dalla tradizione cow boy di testare la forza dei cavalli facendo loro trainare un asse di legno caricato in vario modo. Il movimento ha uno statuto, norme di sicurezza e sponsor per le gare, fissate negli intervalli fra la raccolta e la semina. Nel 2015 sono previsti almeno una decina di eventi, anche se rischiano rinvii se piove troppo. La pista di Vaiano, dal suolo argilloso e “duro’’, si è allagata l’1 marzo, facendo rinviare la gara al 22. Migliore il terreno “poroso” di Montodine o quello piacentino, coltivato a frumento, arato a profondità di 15 centimetri e più compatto (sotto, il video del primo Fast Pulling organizzato nel cremasco).
Anche per questa imprevedibilità non c’è un vero campionato. Gli iscritti all’associazione sono un centinaio e vengono dall’area fra Torino, Mantova, bassa bresciana e Bologna, la stessa in cui si corre. I piloti hanno fra i 18 e i 65 anni, nel paddock si radunano in media 35 veicoli per sei categorie: trattori originali, seconda e terza categoria (modificati), ibridi (con motore camionistico), truck originali e modificati.
Le varianti spesso riguardano turbine (montate non in serie), pompe, iniettori, intercooler, albero motore a camme, rapporti di trasmissione del cambio e cilindrata dei pistoni. Una nicchia per appassionati, i trattori “truccati’’ in tutta Italia sono 50, fino a Bologna e non più a sud. Si parte dal piccolo meccanico, che spende fino a mille euro in un anno, al grande “inventore” che si spinge a 80mila (i team di Tractor pulling arrivavano a 200mila). Il solo carburante consentito è il gasolio, “no’’ categorico a benzina, miscele, etere o cherosene che spingendo i giri farebberi scoppiare il motore. L’iniezione di acqua, H2o pura, è ammessa nelle categorie con modifiche.
Ingenti le misure di sicurezza, con una ventina di estintori, longheroni di rinforzo per evitare lo spezzarsi dei trattori, killer switch per bloccare il motore e distanze di rispetto di 30 metri per il pubblico che in media fa registrare fra 600 e 2.500 presenze. Le punte massime di velocità raggiungono i 55 km/h, mentre il miglior tempo mai registrato è di 10,5 secondi, di Cristian Milza con ‘Porcellum’, ibrido di 20 quintali realizzato con un vecchio OM 512, motore Iveco 8 cilindri, 9.500cc. Altra star delle competizioni è “All black” di Rainerio Rossetti, camion Iveco 190-35 modificato da 17mila cc, 8 turbine non in serie e una resistentissima trazione che regge agli sforzi. La stessa slitta è un veicolo semovente su quattro ruote sollevate da pistoni alla partenza, in modo da far poggiare tutto il piano ferroso sul terreno.
La zavorra produce le tipiche impennate dei trattori che emettono pennacchi di fumo nero: "Il Fast Pulling è solo un modo per divertirsi, c’è anche un aspetto estetico e di aggregazione - assicurano Fabio e Adriano -. Il sogno è realizzare un evento notturno con luci e musica, in programma ci sono già appuntamenti estivi alla sagra della coppa di Carpaneto Piacentino e un evento con i Nomadi a Mantova".
daniele.monaco@ilgiorno.net Twitter: @daniele_monaco