
Guardia di Finanza in azione
Cremona, 15 aprile 2025 – Un milione e mezzo di euro tra immobili, veicoli, conti correnti e contanti. È il maxi sequestro della Guardia di Finanza di Cremona nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia. Il provvedimento cautelare, disposto dal Gip del Tribunale di Brescia, ha colpito 4 società di capitali e 3 persone, tutte coinvolte in un presunto sistema di frode fiscale e illecita somministrazione di manodopera.
Presunta associazione a delinquere
Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle hanno smantellato una presunta associazione per delinquere costituita da tre imprenditori edili di Castelcovati (Bs), i quali avrebbero utilizzato tre società “cartiere”, intestate a prestanome e con sedi fittizie a San Bassano, Crema e Pistoia, dedite all'emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti al fine di compensare indebitamente il corrispondente credito IVA fittizio per il versamento delle ritenute IRPEF e dei contributi previdenziali gravanti sulle retribuzioni degli operai edili.
Di fatto tali aziende sarebbero state utilizzate come "serbatoi di manodopera" per una quarta azienda, definita “sana”, sempre riconducibile al gruppo e con sede a Castelcovati (Bs), che beneficiava dei lavoratori tramite un meccanismo illecito di somministrazione.
L’ammontare delle operazioni inesistenti
L'attività investigativa, scaturita dalle attività di controllo fiscale eseguite a carico delle due imprese cremonesi, ha consentito di ricostruire le condotte illecite che il sodalizio criminale avrebbe realizzato dal 2020 in avanti. Si tratterrebbe, infatti, di fatture per operazioni inesistenti per circa 7 milioni di euro (di cui 4.8 milioni euro oggettivamente inesistenti e 2.2 milioni soggettivamente inesistenti), indebita compensazione di crediti d'imposta inesistenti per 600 mila euro, illecita somministrazione di 339 lavoratori dipendenti per gli anni 2021, 2022 e 2023 e relative sanzioni amministrative per l'importo complessivo di circa 850 mila euro. Le tre società coinvolte sono già state poste in liquidazione giudiziale dal Tribunale di Brescia.
Il sequestro
Sequestrati, nello specifico, 14 immobili, 6 autovetture, 13 rapporti finanziari (recanti saldi attivi per circa 250 mila euro) e 19 mila euro in contanti per un valore stimato di oltre 1 milione e mezzo di euro.
Bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale
Le indagini avrebbero fatto emergere anche reati di bancarotta fraudolenta per un ammontare di 1,4 milioni di euro, di cui una parte sarebbe stata auto-riciclata attraverso l’acquisto di orologi di lusso a Montecarlo. Sarebbe, altresì, emersa la mancata adozione dei modelli organizzativi e di gestione idonei a prevenire reati di natura fiscale e fallimentare.
I reati contestati
La Procura di Brescia ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini in cui vengono contestati i reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta ed indebita compensazione di crediti inesistenti.