REDAZIONE CREMONA

Cremona, un asilo al posto dello “zoo” Fazenda Rocco? Il Comune prepara lo sgombero di cavalli, zebre e cammelli

Palazzo Pignano, sulla storia pende addirittura un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Il proprietario: “Farò resistenza passiva sul modello gandhiano, la rimozione degli animali è un rischio”. Il sindaco: “Sono terreni confiscati nel 2017”

Alcuni degli animali della Fazenda Rocco

Alcuni degli animali della Fazenda Rocco

Cremona – È a rischio la sopravvivenza della nota Fazenda Rocco, l’area "zoo" del piccolo comune di Palazzo Pignano abitata da cavalli, zebre, dromedari, cammelli e carrozze d’epoca, dove si festeggiano matrimoni e ricorrenze. Al suo posto, il Comune ha deciso di costruire il nuovo asilo comunale. L’amministrazione ha ordinato a inizio gennaio lo sgombero perché il terreno su cui sorge è stato confiscato undici anni fa a Rocco Cristodato, il commercialista proprietario della Fazenda, in via preventiva per reati fiscali.

La Resistenza di Cristodaro

In caso di “sfratto”, Cristodaro annuncia di volersi “gandhianamente” sdraiare e non muoversi dalla cascina. L’inghippo, racconta il suo avvocato Massimiliano Lanci, è che sulla confisca pende un ricorso davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

"Il ricorso ha superato il primo vaglio, cosa che accade molto di rado e siamo in attesa di una decisione. Nell’istanza, facciamo presente l’assurdità dell’inversione dell’onere della prova chiesta in Italia: tocca al mio assistito dimostrare la sua innocenza ‘fiscale’ a distanza di anni. Manca pochissimo alla decisione: se dovesse essere accolto, il ricorso si creerebbe un danno irreparabile per il mio assistito ma anche per la collettività, perché c’è la possibilità che i cittadini vedano svanire quattro milioni e mezzo di euro e al Comune toccherebbe risarcire i danni se venisse data ragione a Cristodaro”.

L’imprenditore ha scritto una lettera al sindaco annunciandogli “resistenza passiva sul modello gandhiano se dovessero iniziare i lavori”, anche perché, osserva, “la rimozione forzata degli animali comporterebbe un rischio per il loro benessere senza contare che sarebbero colpite anche tante persone disabili che seguono terapie riabilitative attraverso l’ippica”.

La risposta del Sindaco

Il sindaco Giuseppe Dossena risponde che il Comune non c’entra nulla: “Stiamo parlando di beni confiscati dal 2017, la questione riguarda la Prefettura. Noi abbiamo solo accettato di riceverli dopo che, nell’ottobre scorso, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati ha dato la possibilità di manifestare un interesse a questi beni. Al momento abbiamo effettuato solo un sopralluogo per la carotatura. Il ricorso? Non è un tema che riguarda il Comune”. Nel frattempo Cristodaro ha fatto mettere dei manifesti nel paese per coinvolgere i cittadini affezionati alla Fazenda.