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“Mio padre ha raggiunto Gianluca, lo squalo l’ha trascinato sott’acqua”: il racconto della figlia di Peppino Fappani

La tragedia in Egitto a Marsa Alam, nel Mar Rosso: il romano Gianluca Di Gioia è morto dopo essere stato attaccato dallo squalo mentre faceva snorkeling. La figlia dell’odontotecnico rimasto ferito: “Papà non l’aveva visto, pensava a un malore. Ora sta meglio e non vede l’ora di tornare a casa”

Peppino Fappani e l'ospedale di Port Ghalib

Peppino Fappani e l'ospedale di Port Ghalib

Soncino (Cremona), 30 dicembre 2024 – "Ci siamo sentiti questa mattina, sta meglio ma è ancora ricoverato. Hanno eseguito la sutura di tutte le ferite riportate, fortunatamente non profonde, e dovrebbe essere dimesso oggi pomeriggio. Non vede l'ora di tornare a casa".

È Cristina Fappani, figlia di Giuseppe Fappani, l’uomo rimasto ferito nell’attacco di uno squalo ieri a Marsa Alam in Egitto, a fare il punto sulle condizioni del padre. E, anche, a chiarire i contorni del suo intervento in acqua nel tentativo di salvare Gianluca Di Gioia. La donna ha parlato ai microfoni di Rtl 102.5 nel corso di Non Stop News. La donna ha sottolineato come la madre non abbia rilasciato "alcuna intervista. Ha parlato con me, mio fratello e il sindaco di Soncino". Il padre, ha aggiunto "sicuramente non si è buttato dal pontile per distrarre lo squalo, in quanto non lo aveva proprio visto".

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Come tutte le mattine, ha aggiunto, era in acqua a fare snorkeling: "Mia madre mi ha detto che ad un certo punto ha sentito urlare 'aiuto', ma assolutamente non ha visto lo squalo, ha pensato più a un malore di Gianluca Di Gioia. Si è avvicinato per prestare soccorso al ragazzo ed è stato trascinato sott'acqua dallo squalo. Lì si è reso conto di quello che stava succedendo". I due, ha precisato, "non si conoscevano, solo di vista all'interno del villaggio". Quanto al fatto che i due turisti fossero oltre la zona di balneazione, la donna ha convenuto che "sicuramente le autorità egiziane sono più esperte di noi, mio padre va in Mar Rosso da molti anni e da quello che ho capito si trovava nella zona di balneazione. Quanto si sia spinto per salvare Di Gioia non glielo so dire. Sicuramente staranno facendo gli accertamenti in Egitto".