PIERGIORGIO RUGGERI
Cronaca

Ha ucciso la moglie consenziente, Alfredo Zenucchi patteggia tre anni e mezzo: ora potrà uscire dal carcere

Bonemerse, accolta la tesi della difesa. La coppia voleva farla finita, ma lui non ce l’ha fatta. Rinuncerà all’eredità

Alfredo Zenucchi e la moglie Sabrina Cominotti

Alfredo Zenucchi e la moglie Sabrina Cominotti

Bonemerse, 26 giugno 2024 –  Alfredo Zenucchi uscirà dal carcere nelle prossime ore. Questo il verdetto del giudice Marinella Acerbi che ieri ha accolto la richiesta del pubblico ministero Elisa Loris di condanna, dopo il processo celebrato col rito abbreviato, per Alfredo Zenucchi, colpevole di aver ucciso la moglie Sabrina Cominotti il 3 dicembre dello scorso anno e condannato a tre anni e sei mesi per omicidio del consenziente. E la giudice nelle prossime ore aprirà le porte del carcere e lo lascerà tornare libero. "Siamo soddisfatti – dice l’avvocato Alberto Rimmaudo –, è stato riconosciuto il ruolo di Zenucchi in questa triste vicenda. La moglie voleva morire e anche lui avrebbe voluto farla finita, ma dopo aver ucciso Sabrina non ce l’ha fatta e si è consegnato alle forze dell’ordine".

Convinto di questa tesi, l’avvocato è riuscito a concordare una condanna a tre anni e sei mesi che permette a Zenucchi di lasciare il carcere, potendo usufruire della sospensione della pena. "Non ci sono dubbi sulla nostra tesi. La perizia calligrafica sulla lettera scritta e firmata da Sabrina Cominotti, nella quale lei comunicava di voler morire, ha confermato che è stata scritta dalla vittima. Il mio assistito ha fornito sin da subito la versione che poi si è rivelata esatta e ha mostrato la massima collaborazione".

In aula anche i parenti della Cominotti, assistiti dall’avvocato Francesco Ferrarini di Mantova. Il legale ha chiesto al giudice di negare per indegnità a Zenucchi l’eredità della Cominotti, che gli spetta come coniuge, ma il magistrato ha respinto questa richiesta. "Non ci sarà da parte di Zenucchi l’accettazione dell’eredità – ha però specificato Rimmaudo, - in quanto i debiti risultano maggiore dei crediti e lui non può farvi fronte".