Ha pagato, tra l’altro, i macchinari del ristorante di Crema del figlio, circa 30mila euro, con una carta di credito prepagata della regione Puglia, sulla quale faceva confluire, con la complicità di un altro funzionario, i soldi pubblici. Il dirigente pubblico in questione è deceduto, ma il figlio, chef molto noto di un ristorante che era aperto a Crema fino allo scorso giugno, è stato denunciato dalla Guardia di Finanza di Bari, insieme al complice del padre. Ieri mattina le fiamme gialle di Bari hanno dato esecuzione, nelle province di Bari, Torino, Cremona e Lodi, a un decreto di sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di circa 400mila euro. Le persone denunciate sono indagate per peculato, falso ideologico, ricettazione, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio. Le indagini hanno consentito di acquisire elementi in merito all’utilizzo personale di una carta di credito ricaricabile dell’ufficio. In pratica il denaro pubblico, con il concorso dell’allora responsabile dell’Ufficio Pagamenti, veniva dirottato da un conto di tesoreria su una carta di credito e, successivamente, utilizzato per effettuare innumerevoli prelievi di denaro e sostenere spese di qualsiasi natura, dai viaggi all’acquisto di attrezzature per il ristorante del figlio, titolare del ristorante di Crema chiuso all’improvviso a giugno o l’acquisto di alimenti a favore dello stesso ristorante intestato al figlio dell’ex direttore generale. Gli oltre 160 mandati di pagamento avevano le causali più varie quali fondo cassa, rimborso spese, compenso al direttore, premi assicurativi, traslochi, contributi a carico del personale, versamento per conto terzi, ecc. Tutto questo dal 2017 al 2021.
Pier Giorgio Ruggeri