PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Impostori smascherati. Due truffe, quattro denunce

A un residente erano stati chiesti soldi con la scusa del figlio in difficoltà. Nel secondo caso la trappola era scattata con il trading on line.

Il primo raggiro era stato architettato da tre complici, il secondo da un toscano

Il primo raggiro era stato architettato da tre complici, il secondo da un toscano

Due truffe scoperte dai carabinieri di Casalmaggiore che hanno denunciato tre uomini e una donna. A metà maggio, un residente ha riferito ai carabinieri di aver ricevuto sul suo cellulare un messaggio da un numero sconosciuto: l’interlocutore si spacciava per il figlio che gli riferiva di avere perso il suo telefono e di rispondergli solo con messaggi su quello stesso numero perché stava usando un computer e non poteva rispondere. Il padre ha continuato a credere di essere in contatto col figlio e il truffatore gli ha chiesto di versargli poco meno di mille euro per l’acquisto di un nuovo telefono. L’uomo si è recato in una tabaccheria e ha effettuato il trasferimento del denaro richiesto, inoltrando all’interlocutore la foto della ricevuta di pagamento. Ma il truffatore ha domandato alla vittima altri mille euro. A quel punto, la persona ha chiamato il figlio il quale gli ha riferito, di non avere smarrito il suo telefono. I militari hanno avviato le indagini, scoprendo che il beneficiario della somma era una donna, intestataria del conto sul quale era stato accreditato il denaro. Poi la donna aveva consegnato una carta di pagamento a due persone che avevano speso i soldi ricevuti. I tre sono stati denunciati. Del denaro nessuna traccia.

Per la seconda truffa i carabinieri hanno denunciato un 43enne residente in provincia di Prato e con precedenti dello stesso genere. A metà giugno un altro residente di Casalmaggiore aveva riferito ai carabinieri di avere investito somme di denaro con il trading on line. L’uomo si era registrato a un sito, ricevendo una telefonata da un falso consulente finanziario che lo aveva invitato a depositare 250 euro su un conto. Poi il truffatore gli aveva mostrato falsi grafici e falsi guadagni inducendolo a effettuare altri bonifici, prima di 7mila euro e poi alcune altre migliaia. A quel punto il truffato si è insospettito, aveva chiesto i suoi soldi, ma il consulente era sparito. Di qui la denuncia. I militari sono risaliti al conto su cui erano stati accreditati i soldi, intestato a una società di cui è titolare è il 43enne.