TIZIANO TROIANELLO
Cronaca

L’eredità della paziente. Lascia 50mila euro al medico. Ma lui dovrà restituire i soldi

Un’anziana aveva destinato la cifra allo psichiatra della struttura dove era stata seguita per 10 anni. L’azienda sanitaria ha fatto causa e l’ha vinta: lo specialista ha violato il codice di comportamento.

Voleva ringraziare con un lascito da 50mila euro il medico che si era preso cura di lei dal 2010 al 2 aprile 2020 data in cui fu sopraffatta dalla prima ondata di Covid. Ma l’Asst avvisa immediatamente che quell’operazione non è regolare, richiamando con atti ufficiali dei propri legali le norme del codice di comportamento e – nello specifico – il divieto assoluto di accettare somme di denaro superiori ai 150 euro. Così il giudice del lavoro di Cremona ha condannato lo psichiatra (che dal 16 agosto 2020, è andato in pensione) a restituire i 50mila euro con tanto di interessi all’Asst di Cremona.

La donna, C.R., residente a Pizzighettone, era stata seguita dal 1991 nel Centro psicosociale di Soresina (ora chiuso), struttura facente capo all’Asst di Cremona. E, dal 2010, era stata curata dallo specialista. "Cure sempre prestate con umanità e competenza", aveva riconosciuto fin da subito la paziente. Tanto che, nel febbraio 2011, nel momento in cui aveva redatto il proprio testamento in uno studio notarile di Soresina, aveva previsto due differenti disposizioni da 50mila euro ciascuna destinate al medico: la prima da utilizzare per gli utenti della struttura di Soresina (attiva all’epoca della stesura dell’atto, ma non più quando la donna morì) e la seconda allo psichiatra come segno di riconoscenza personale. Ad aprile del 2021, gli eredi della donna, in adempimento del legato disposto dalla loro familiare, hanno corrisposto i 50mila euro al medico.

A seguito della richiesta ufficiale di restituire la somma lo specialista si era rifiutato. Così è iniziata la battaglia legale. "L’Asst di Cremona – commenta l’avvocato Paolo Franco che ha difeso l’Asst cremonese coadiuvato dall’avvocato Aurelio Favaró – si è rivolta al tribunale per fare sì che venisse rispettato un principio di legge dalla valenza morale importante, ossia che l’assistenza medica in una struttura pubblica debba essere uguale per tutti indipendentemente dalle disponibilità economiche. Si deve considerare che il medico di struttura pubblica si trova in una posizione di privilegio. La legge è netta, e vuole escludere che un camice bianco possa essere indotto a fare qualcosa di meglio per un paziente nutrendo aspettative di una ricompensa economica". I 50mila euro che, a seguito della decisione del giudice, andranno all’Asst "saranno utilizzati per il funzionamento dell’ospedale di Cremona" conclude il legale.