REDAZIONE CREMONA

Luoghi del Cuore Fai. La torre di Azzano è prima in provincia

Risalente al Millecinquecento, ha raccolto 330 voti .

Risalente al Millecinquecento, ha raccolto 330 voti .

Risalente al Millecinquecento, ha raccolto 330 voti .

La torre di Azzano è il monumento più votato nella speciale classifica fra i Luoghi del Cuore del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) tra tutti quelli in lizza della provincia di Cremona. I voti raccolti sono risultati 330. Siamo lontani dai primi posti in Lombardia, dove primeggia il traghetto di Leonardo a Imbersago, ma sufficienti per risultare come il primo luogo del cuore nella provincia. La torre ha ottenuto la 232ª posizione a livello nazionale e questo è un risultato significativo per l’antica struttura della frazione di Torlino Vimercati, se si pensa a tutte le bellezze presenti in Italia.

Alta ventisei metri, la costruzione, una torre-villa, fu edificata dalla nobile famiglia dei conti Vimercati-Sanseverino nel XVI secolo. Esempio d’architettura fortificata italiana e lombarda, ha una pianta rettangolare con lati notevolmente diversi. Questa caratteristica ha indotto alcuni studiosi a ritenerla una casa-torre che svolgeva probabilmente funzioni di avamposto fortificato.La torre sta esattamente sul vecchio confine tra il Milanese, la Bergamasca e il Cremasco, territori una volta antagonisti. E in effetti dal piano superiore, una amplissima terrazza, era facile scorgere a distanza di chilometri chi si avvicinava. Inoltre, nei piani inferiori, il posto ben si adattava a contenere i prigionieri delle varie fazioni in guerra che cadevano nella rete avversaria. Il monumento si presenta distinto in due parti: una inferiore, cinquecentesca, di impronta rinascimentale, sormontata da merli ghibellini; una superiore, di epoca successiva e di ispirazione neogotica. Qualcuno porta la data di nascita della prima parte addirittura intorno all’anno Mille.

La torre faceva parte della corona di fortilizi fatti innalzare agli inizi del Quattrocento intorno a Crema dai Benzoni e di cui varie tracce si trovano nelle strutture agricole dei dintorni. Nel 1620, cessate le necessità difensive, è stata riadattata a residenza, con una rielaborazione stilistica, verosimilmente più tarda, di forme castellane, come del resto è avvenuto in moltissimi altri fortilizi o ville della provincia di Cremona. È tuttora abitata da una famiglia.

P.G.R.