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Animali soppressi nel canile lager: tre condanne e pioggia di risarcimenti

All’ex vicepresidente dell’associazione Zoofili cremonesi 2 anni e 2 mesi di Gabriele Moroni

Il canile di via Casello a Cremona fu controllato nel marzo 2009

Il canile di via Casello a Cremona fu controllato nel marzo 2009

Cremona, 18 febbraio2 015 -  Cani e intere cucciolate uccisi ogni anno senza motivo nel canile di via Casello a Cremona. Tre le condanne inflitte dal tribunale: due anni e due mesi di reclusione a Cheti Nin, nella passata gestione vicepresidente dell’associazione Zoofili cremonesi, che in base ad una convenzione con il Comune gestiva la struttura; un anno e 3 mesi ciascuna (pena sospesa) alle volontarie Elena Caccialanza e Laura Gaiardi. La sola Cheti Nin è stata ritenuta responsabile della morte di altri sei cani: il cucciolo di Labrador Matisse e due pastori tedeschi, proprietà di privati e affidati dai rispettivi proprietari al canile, e altri tre animali ospitati nella struttura, fra cui un cane da caccia e un dalmata impiegato in passato per la Pet Therapy infantile.

L’ex vicepredsidente dell’associazione e le due volontarie sono state condannate per esercizio abusivo della professione veterinaria per avere somministrato ai cani i farmaci Tanax e Pentothal Sodium, per avere fatto vaccinazioni e rimosso punti di sutura. Cheti Nin e l’ex presidente dell’associazione Zoofili cremonesi Maurizio Guerrini sono stati invece assolti dall’accusa di appropriazione indebita e di malversazione ai danni dello Stato: le difese hanno dimostrato che i fondi arrivati dal Comune e dai privati sono stati utilizzati per la conduzione del canile. È stata assolta la veterinaria della Asl Michela Butturini. Secondo la sentenza, dal 17 agosto 2007 al marzo 2009, quando intervennero i carabinieri del Nas, sarebbero stati maltrattati e uccisi con il farmaco eutanasico Tanax o con il Pentothal Sodium numerosi animali. I militari avevano sequestrato nelle celle frigorifere 33 carcasse sui quali il veterinario Rosario Fico, della sezione di Grosseto dell’Istituto Zooprofilattico, aveva effettuato l’autopsia: 12 cani erano stati eliminati con il Pentothal senza che vi fosse necessità legata a patologie di cui soffrivano.

Nella sua requisitoria il pm Fabio Saponara aveva chiesto la condanna di Cheti Nin a tre anni e 5 mesi di reclusione; un anno e 9 mesi a testa per le volontarie Caccialanza e Gaiardi; un anno e un mese per la veterinaria Butturini, ma con l’assoluzione dall’accusa di abuso d’ufficio per procurato vantaggio a Cheti Nin nella gestione del canile; un anno e 6 mesi per Maurizio Guerrini. Ampio il capitolo dei risarcimenti stabilito dai giudici. Cheti Nin e le due volontarie, in solido fra di loro, dovranno risarcire i danni alle parti civili: 5.000 euro per l’Enpa (Ente nazionale protezione animali; 5.000 per Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali); 5.000 per Anpana (Associazione nazionale protezione animali natura e ambiente); 10.000 euro per la Lega nazionale per la difesa del cane. Cheti Nin dovrà risarcire 2.500 euro alla proprietaria del cane Matisse. Sono state invece giudicate inammissibili le costituzioni di parte civile di Lav (Lega antivivisezione), Leal, Earth e della sezione di Cremona della Lega nazionale per la difesa del cane (in quanto la posizione è stata asssorbita dalla Lega nazionale).

gabriele.moroni@ilgiorno.net