P.G.R.
Cronaca

Crema, coltiva droga: "Tutta colpa del lockdown"

Così si è giustificato un pizzaiolo con la serra di marijuana in casa, che ha provato a scagionare la compagna

In azione la Polizia

Crema (Cremona) - Avevano una piantagione di marijuana in casa, in centro città. E quando è arrivata la polizia, hanno riferito che il lockdown li aveva messi in ginocchio, non potevano lavorare e allora hanno deciso di coltivare canapa indiana. Nei guai un pizzaiolo di 49 anni e la sua compagna filippina di 41. Ieri mattina sono comparsi davanti al giudice, dopo l’arresto di mercoledì, e hanno esposto la loro versione. L’uomo ha scagionato la compagna ("Non sapeva di svolgere un’attività illegale") e si è assunto tutta la colpa, adducendo problemi finanziari e affermando di non essere un assuntore ma solo un coltivatore; e che sin lì l’attività gli aveva fatto guadagnare 5mila euro.

La polizia è arrivata ai due grazie a una soffiata. Una volta entrati in casa, hanno trovato la donna intenta a preparare le buste con le foglie da essiccare; in un’altra parte della casa, 14 piante già adulte e altre ancora piccole. Continuando nella perquisizione, gli agenti hanno trovato bustine, bilancini e semi. Il tutto è stato sequestrato e portato al laboratorio per la titolazione dello stupefacente. Il magistrato ha convalidato l’arresto e deciso che l’uomo deve rispettare l’obbligo di dimora, mentre la donna dovrà firmare il registro in commissariato. Il giudice ha concesso i termini a difesa, il processo è stato rinviato al 23 dicembre.