Crema (Cremona) - La Procura di Cremona chiede per la seconda volta che venga archiviata l'inchiesta sulla morte di Mauro Pamiro, l'insegnante e musicista di Crema trovato morto la mattina del 29 giugno di due anni fa nel cantiere di una casa in costruzione, in via Don Mazzolari. All'inizio della vicenda la moglie di Pamiro, Debora Stella, era stata iscritta nel registro degli indagati della Procura cremonese (come atto dovuto) per omicidio volontario. Il sostituto procuratore Davide Rocco chiede ora al giudice delle indagini preliminari, Giulia Masci, che il fascicolo venga archiviato. Per il pm non si trattò quindi di omicidio, non ci fu azione né presenza di terzi: il professore morì suicida o per una caduta accidentale dal ponteggio dell'edificio.
La decisione spetta ora al gip che a suo tempo aveva accolto l'opposizione che i legali dei genitori di Pamiro (l'avvocato Antonino Andronico e l'avvocato Gian Luigi Tizzoni) avevano presentato contro la prima richiesta di archiviazione. Il gip aveva disposto nuove perizie, affidate al genetista forense Pasquale Linarello e al chimico Oscar Ghizzoni.
I risultati erano stati illustrati il 7 ottobre. Non erano state trovate tracce di sangue né sull'auto in uso a Debora Stella né nell'abitazione dei coniugi, in via Biondini. Solo sul frammento di tegola rinvenuto vicino al cadavere c'erano tracce ematiche sicuramente di Mauro Pamiro. C'erano anche due capelli che non gli appartenevano e che non sono stati attribuiti.