PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Blitz anti-caporalato: lavoratori clandestini e sottopagati, maxi-multa e attività sospesa in un allevamento cremasco

L’esito di un’ispezione dei carabinieri di Crema e del nucleo dell’ispettorato del lavoro, denunciati i due titolari dell’azienda agricola

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Un'azienda agricola

Crema (Cremona) - Quarantamila euro di multe e attività dell’azienda d’allevamento cremasca sospesa fino a nuovo ordine. Queste l’esito di un’ispezione effettuata dai carabinieri di Crema e del nucleo dell’ispettorato del lavoro che si sono recati per controlli in un’azienda agricola situata in un paese del Cremasco.

Appena hanno visto arrivare i militari due stranieri si sono dati alla fuga attraverso i campi, ben presto raggiunti e fermati dai carabinieri. Riportati in sede, si è scoperto che i due erano nell’azienda per lavorare, ma non erano assunti e non avevano i documenti in regola. In pratica erano sprovvisti del permesso di soggiorno e quindi irregolari sul territorio italiano; uno di loro era già stato espulso nell’agosto del 2023 dal questore di Brescia, perché risultato clandestino. Dal controllo è emerso anche che i titolari dell’azienda agricola stavano sfruttando il lavoro dei due stranieri i quali, senza alcun documento, sono risultati sottopagati rispetto alla retribuzione prevista dal contratto nazionale del settore, erano impiegati per 13 ore di lavoro al giorno, non potevano godere di giornate di riposo e uno dei due lavoratori era alloggiato e viveva in un container presente nell’azienda, in evidenti condizione igieniche precarie.

Al termine dell’ispezione i titolari dell’allevamento sono stati denunciati e multati per 40mila euro e i due lavoratori a loro volta denunciati in quanto clandestini. Inoltre anche gli altri dipendenti erano stati assunti senza preventiva comunicazione agli uffici preposti, non avevano ricevuto un’adeguata formazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e informazione sui rischi del mestiere, non erano stati inviati a sottoporsi a una visita medica, che è obbligatoria, da effettuarsi prima dell’assunzione, era stata omessa la valutazione del rischio in materia di microclima e il pagamento della retribuzione avveniva in contanti e non in maniera tracciabile, come vuole la legge.

Per l’impresa è stato adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Potrà riprendere dopo aver pagato i contributi per il tempo di lavoro dei due clandestini, saldato una parte delle multe, ripristinato le condizioni di sicurezza sul lavoro, e dovrà impegnarsi a pagare gli stipendi in modo tracciabile, secondo il contratto nazionale e non per contanti. Al momento sono obbligati ad accudire agli animali senza possibilità di venderli o acquistarne altri.