Cremona, 14 aprile 2019 - «Siamo molto preoccupati perché sapevamo che la situazione non era delle migliori, ma così brutta non ce lo immaginavamo proprio». Lo dice Maria Teresa Perin, sindacalista della Cgil che ha trattato e tratta la situazione del Mercatone Uno. La società Shernon che solo otto mesi fa aveva rilevato i 55 negozi del Mercatone Uno questa settimana ha portato i libri in tribunale per chiedere il concordato fallimentare. «Lunedì faremo il punto della situazione e mercoledì ci sarà uno sciopero di tutto il personale della catena di negozi - prosegue Perin - con un presidio davanti al negozio di Madignano di un’ora per dare un segno. Siamo molto preoccupati per i 35 dipendenti che dopo soli otto mesi ricascano nelle problematiche precedenti alla vendita. Ripeto: non ci aspettavamo una presa di posizione così drastica».
La sindacalista fa presente che si sapeva di alcune difficoltà: fornitori pagati in ritardo, mobili venduti e non consegnati e altri segnali che prospettavano una crisi generale ma che non si pensava così grave, anche visto il poco tempo trascorso dal passaggio di gestione. I dipendenti hanno saputo delle decisioni della Shernon con una lettera della stessa società inviata personalmente a tutti i dipendenti e non alle organizzazioni sindacali. Praticamente un fulmine a ciel sereno, visto che la holding a marchio Shernon solo otto mesi fa aveva garantito un investimento di circa 20 milioni di euro nei negozi a marchio Mercatone Uno. C’era stato un severo ridimensionamento degli assunti e all’interno delle professionalità rimaste in ditta era stato praticato nella stragrande maggioranza dei casi un orario ridotto. In pratica il personale era sceso da 2.066 unità a 1.867 e di questi ben 1.735 erano stati riassunti a tempo parziale.
Tutto questo era stato accettato da sindacato e dipendenti nella speranza di un rilancio delle attività che invece, pare proprio sfumato. Quanto al negozio di Madignano, si era passati da 60 dipendenti a 35, dei quali solo due a tempo pieno. Il Mercatone Uno quest’anno compie 40 anni di attività e nel 2015 i titolari che facevano capo alla società M Business avevano messo in liquidazione l’azienda, avendo accumulato 450 milioni di debiti. Il negozio di Madignano è sempre stato uno dei più produttivi, con bilanci sempre in attivo.