PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

In volo fra mito e realtà. La prima mongolfiera? Nel cielo di Crema: le prove in un libro

Un manoscritto scoperto per caso nella biblioteca della cittadina porta indietro le lancette della storia: l’ascensione fu nel gennaio 1784, solo una manciata di mesi dopo l’impresa dei Montgolfier

Volo in mongolfiera

Crema (Cremona) - Il primo volo di un uomo in mongolfiera in Italia avvenne a Crema nel gennaio 1784. A volare fu un lodigiano, tal Poli, del quale non ci è giunto il nome, e con lui uno o due cremaschi, il notabile Giovan Battista Terni e il conte Tadini.

Lo racconta lo stesso Terni in un suo manoscritto 'Memorie risguardanti Crema dall’anno 1759 al 1787'. Cento anni più tardi, nel 1877, il sacerdote e storico Giovanni Solera riporta in un suo scritto il documento originale del Terni. I due manoscritti antichi si trovano nella biblioteca di Crema e sono stati rintracciati dallo studioso di storia cremasca Luigi Dossena, che sta preparando un nuovo libro sulla storia della città e del suo territorio e per questo consulta i documenti conservati negli archivi storici di via Civerchi, nella cittadina.

Dossena in questi giorni si è imbattuto nel manoscritto del Terni. Il notabile cremasco in una pagina a margine riporta la data del gennaio del 1784 e annota: "Nel gennaio 1784 si vide per la prima volta volare in aria certi palloni di carta ripieni di fumo. Codesta è stata la grande fatta dei francesi di volare in alto col mezzo del fuoco gli uomini a un’altezza tale che mai è stata pensata, che al tempo di Icaro, non più favoloso ma volutamente come dimostra il fatto prolungatamente con la sola differenza che la prima si volava a caso e senza direzione sicura, il vento resta sempre il direttore dell’aereo viaggio fatto al presente da più persone (…).Li viaggiatori dell’aria dicono che non si può più alzare di quattro miglia dalla terra perché soffrivano il freddo (…). Le nuvole sono più di due miglia e mezzo dalla terra ed esse si raggiunsero in pochi minuti di tempo. (…) incominciarono a sentire l’aria assai più fredda, quantunque si avvicinassero al sole (…). Invero il primo a far alzare queste macchine fu un lodigiano nominato Poli. Egli s’incontrò col conte Tadini. Il lodigiano riflettè molto, il (…) Tadini nulla (in merito al fatto di salire sulla mongolfiera, ndr)".

Quindi, da quanto riportato dal Terni, il primo volo avvenne a Crema nel mese di gennaio e sulla mongolfiera approntata dal lodigiano Poli, fatta di carta e riempita di fumo salirono un titubane Poli e uno spavaldo conte Tadini. Secondo lo scritto la mongolfiera raggiunse in pochi minuti le nuvole, situate a due miglia e mezzo d’altezza, per poi salire ancora fino a quattro miglia. A quel punto i due passeggeri, intirizziti per il freddo (era gennaio e a quell’altezza si va parecchi gradi sotto zero), nonostante il fuoco che alimentava la mongolfiera, decisero che poteva bastare così e scesero a terra. Nel manoscritto non si fa cenno né del luogo preciso dove venne effettuata l’ascensione né del punto di discesa. Si fa cenno però anche a uno o due altri palloni volanti, che forse erano senza equipaggio. E non è neppure escluso che sulla mongolfiera con Poli e Tadini trovò posto anche Terni, che poi racconterà nel suo scritto l’incredibile avventura.

Nella sua ricerca, Luigi Dossena trova un altro riscontro. Il sacerdote e storico Giovanni Solera circa cento anni dopo, nel 1877, trova il manoscritto e a sua volta ne fa una copia, anch’essa manoscritta, a futura memoria. I due testi sono rimasti dimenticati almeno in questo importante passaggio che invece non è sfuggito a Dossena.