PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Lorenzo Pagliari, stroncato dalla malaria scambiata per influenza. L’infezione durante un viaggio in Camerun

L’operaio 38enne della Ocrim ha accusato la prima febbre alla Vigilia di Natale. A Santo Stefano una prima visita, poi il ricovero il 30 dicembre. E solo allora è emersa la trasferta in Africa

Lorenzo Pagliari era tornato dal Camerun il 13 dicembre, sabato scorso il decesso

Cremona – È stata un’infezione di malaria, contratta in Africa, a stroncare la vita di Lorenzo Pagliari, 38enne tecnico dell’Ocrim di Cremona, residente nella frazione Cavatigozzi. E ad aggiungere ulteriore sgomento al dramma è il modo in cui si è sviluppata la malattia che ha portato il 38enne alla morte, sopraggiunta il 30 dicembre mentre era ricoverato in ospedale.

Pagliari, tecnico specializzato in elettronica che andava in giro per il mondo a installare e testare macchine per la Ocrim, azienda di Cremona per la quale lavorava da vent’anni, aveva effettuato l’ultimo viaggio di lavoro in Camerun ed era rientrato a Cava, dove viveva con i suoi genitori, il 13 dicembre. Nessun allarme fino alla vigilia di Natale, quando il tecnico era stato colto da febbre. Un malessere che è proseguito fino a Santo Stefano. A quel punto la famiglia, allarmata, ha chiamato un medico che ha visitato l’uomo e diagnosticato una influenza, visto il tampone per il Covid al quale il perito si era sottoposto era risultato negativo.

Il dottore ha prescritto un antibiotico, oltre alla Tachipirina e al Brufen che Pagliari stava già assumendo e la febbre è sparita, ma la situazione non si è risolta, anzi il suo stato di salute generale è continuato a peggiorare, tanto che sabato scorso i genitori viste le pessime condizioni del figlio – la febbre aveva lasciato il posto alla disidratazione – hanno chiamato il 112 per farlo ricoverare in ospedale.

All’arrivo dei soccorsi, la situazione è precipitata: il tecnico ha avuto una crisi epilettica e quando è stato caricato in ambulanza è entrato in coma. In ospedale è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione e sottoposto a una tac al cervello che ha dato esiti dubbi. È stato chiamato un infettivologo il quale, sospettando una grave infezione, ha parlato immediatamente con i genitori di Lorenzo.

La madre ha riferito quale fosse il mestiere del figlio e solo allora è emerso che era tornato dal Camerun il 13 dicembre e che non si era sottoposto a profilassi antimalarica. Non solo. Al Maggiore era ricoverato, dal giorno prima, un altro dipendente della Ocrim, anch’egli di ritorno dal Camerun, dove aveva contratto una forma leggera di malaria e che era in cura in isolamento nel reparto di malattie infettive.

Disposto il test della malaria, l’esito è risultato positivo e immediatamente sono cominciate le terapie per la cura della terribile infezione, che però non hanno prodotto effetto, visto il ritardo con il quale sono state somministrate. Purtroppo già intorno a mezzogiorno del 30 dicembre l’encefalogramma di Pagliari è risultato piatto e alle 18 sono state staccate le macchine ed è stato dichiarato il decesso. Increduli e disperati i familiari.