Crema (Cremona) – Sfidando i superstiziosi, abbandonando gli indugi, ieri alle 15.59 il sottopasso è stato aperto. Opera attesa da forse cinquant’anni, come ha detto il sindaco Fabio Bergamaschi, adesso il famigerato passaggio a livello sul viale Santa Maria è stato mandato in pensione. “Ringrazio tutti – ha detto il primo cittadino – perché finalmente l’opera è finita. Adesso ci impegneremo per il passaggio ciclo pedonale che permetterà di mantenere il transito diretto sul viale. Oggi possiamo finalmente raccogliere i frutti di un lavoro che ha impegnato più amministrazioni e che, in qualche misura, ha coinvolto l’intera comunità cittadina. Particolarmente significativo, in questo senso, è il sostegno e la presenza di tutti i sindaci che si sono succeduti alla guida della città, un segnale tangibile di unità della comunità cremasca per la buona riuscita di questa iniziativa. Questo risultato appartiene ai cittadini di Crema e a tutto il territorio cremasco”.
L’ingegnere delle ferrovie ha detto che il sottopasso si doveva terminare nel 2024 e così è stato, dimenticandosi però dei 31 mesi di ritardo, non imputabili alla pioggia di questa estate: l’ultima azienda che ha portato a termine i lavori è riuscita ad accumulare 200 giorni di ritardo su 380 giorni di preventivo. Infine la parola è andata al vescovo di Crema, monsignor Daniele Gianotti, che ha ricordato un aneddoto: era il suo primo giorno di vescovo della diocesi di Crema e doveva recarsi alla basilica di Santa Maria; non essendo al corrente di che cosa succedeva al passaggio a livello, è arrivato con il semaforo rosso e ha dovuto attendere 15 minuti prima che le sbarre si alzassero, arrivando appena in tempo. “Adesso attendiamo il sottopasso ciclo pedonale – ha concluso il vescovo - sperando di non dover aspettare così a lungo”. Benedizione, taglio del nastro, passaggio delle auto storiche dietro alla vettura del Comune e poi apertura a tutti. Anche perché dalle sbarre non si passa più.
L’opera è costata complessivamente 10.1 milioni di euro, dei quali il 53% (5.33 milioni), a carico del comune di Crema, contro un preventivo iniziale di 5.9 milioni di euro totali. Lavori cominciati 45 mesi fa, con una previsione di durata di 14 mesi, clamorosamente fallita e con costi lievitati quasi del doppio. Ma tant’è adesso il sottopasso c’è. Ed è subito festa.