REDAZIONE CREMONA

Medico condannato all’ergastolo in cella con il prete violentatore

Iori trasferito a Bollate prepara il ricorso in Cassazione, ma la sistemazione sembra abbia soddisfatto l'oculista, che avrebbe trovato una persona con la quale poter avere «colloqui di spessore», rivela una fonte vicina alla famiglia di Pier Giorgio Ruggeri

Maurizio Iori accompagnato dalla polizia penitenziaria

Crema, 20 settembre 2014 - Maurizio Iori è stato trasferito dal carcere di Pavia a quello di Bollate e ora divide la cella con un prete, don Walter Mariani, nato a Campagnola Cremasca, parroco di Ognissanti a Mantova prima e San Lorenzo (Udine) poi, attivo nel recupero delle lucciole per le quali aveva messo a disposizione posti nella Casa di Ruth di Curtatone (Mantova) e condannato definitivamente a sei anni e due mesi di carcere per l’accusa di violenza sessuale continuata dopo quattro processi durati cinque anni. La sistemazione dell’oculista in cella con il prete sembra abbia soddisfatto Iori, che avrebbe trovato una persona con la quale poter avere «colloqui di spessore», rivela una fonte vicina alla famiglia.

Il medico di Crema, condannato in secondo grado all’ergastolo per l’assassinio di sua figlia Livia e della sua ex compagna Claudia Ornesi, attende che gli avvocati preparino il ricorso in Cassazione, dopo la pubblicazione della sentenza emessa dalla Corte d’assise d’appello di Brescia il 6 giugno. I tempi di legge sono di 45 giorni, a partire dal 16 settembre. Il compagno di cella di Iori ha 73 anni ed è stato travolto da una vicenda a luci rosse che ha suscitato sentimenti opposti. La vicenda che lo ha portato in carcere nasce nel 2004 quando, secondo le accuse, accolse nella casa di Ruth una lucciola russa e la violenta più volte, anche in ospedale.

La cosa si ripete nel 2006, quando a subire le angherie del prete è una romena. La vicenda esplode dopo una denuncia e il prete, secondo la Procura, offrì 3mila euro alla romena perché tornasse al suo Paese evitando la testimonianza. In primo grado Mariani è stato condannato a 5 anni, in secondo grado, a Brescia, a 7 anni e sei mesi. Poi la Cassazione ha disposto di rifare il processo in altra assise. Ma anche qui arriva la condanna, definitiva, a sei anni e due mesi. L’ex parroco è entrato in carcere il 7 marzo, a Bergamo, da dove poi passerà a Bollate per trovare proprio Iori. Al compimento dei 75 anni, il 6 marzo del 2016, la pena residua verrà scontata dal sacerdote agli arresti domiciliari.