Cremona, 10 agosto 2024 – La Procura di Pavia indaga, insieme ai Nas di Cremona, i Nuclei antisofisticazione dei carabinieri, sulla nuova epidemia di peste suina che sta interessando gli allevamenti del territorio pavese. Nelle ultime due settimane sono stati individuati sei focolai in altrettanti allevamenti della provincia di Pavia, focolai che hanno determinato l’abbattimento forzato di 34mila maiali. La perdita stimata per le aziende coinvolte sfiora ormai gli 8 milioni e mezzo di euro. Inizialmente si era pensato che il contagio fosse stato provocato dal rinvenimento di carcasse di cinghiali morti. Ma negli ultimi giorni sembra prevalere l'ipotesi che la diffusione del virus sia stata provocata da un'applicazione non rigorosa delle norme di biosicurezza. La Procura e i Nas hanno quindi ordinato la realizzazione di uno studio epidemiologico che dovrà chiarire le cause della nuova ondata di peste suina, a distanza di un anno dalla precedente. Un chiarimento che è atteso prima di tutto dalle associazioni agricole della provincia di Pavia, preoccupate per le conseguenze economiche dell'epidemia. In un solo allevamento, a Tromello, in Lomellina, sono stati abbattuti ventimila maiali. Confagricoltura, Coldiretti e Cia aspettano di conoscere l'esito dell'indagine e intanto chiedono anche interventi concreti per migliorare la biosicurezza negli allevamenti.
Le eccellenze del Made in Italy minacciate dalla Psa
Cosa possa rappresentare la Psa, la peste suina africana, per il settore suinicolo in Italia è ben rappresentato dai numeri economici di questo settore, e di due eccellenze come il Prosciutto di Parma e il cugino friulano San Daniele che ne sono diretta espressione. Il comparto – spiega Confagricoltura – è costituito da 8,1 milioni di capi (in calo tuttavia rispetto ai circa 8,8 milioni del 2020) conta oltre 26mila allevamenti e vale 4,3 miliardi di euro come produzione agricola e 9,1 miliardi di euro considerando la trasformazione. L’export pesa per 2,3 miliardi. Notevole anche il contributo degli allevamenti alla produzione Dop e Igp: “L’Italia vanta 21 Dop e 22 Igp di prodotti a base di carni suine, con 2,27 miliardi di euro di valore alla produzione e 5,62 miliardi di euro al consumo. Solo i due prosciutti, Parma e San Daniele, valgono 1,3 miliardi di euro alla produzione”. L’Italia è anche il primo esportatore mondiale di preparazioni e conserve.
Le devastazioni causate dai cinghiali
E non bastasse l’epidemia di peste suina, gli allevamenti italiani e in particolare lombardi devono fare i conti con i danni e le devastazioni provocate dai cinghiali, fra i principali indiziati anche per la diffusione della peste. “Ammontano ad almeno 6 milioni di euro i danni provocati in un anno dai cinghiali nelle campagne lombarde – raccontano i vertici di Coldiretti Lombardia – con assalti e raid che distruggono raccolti, produzioni, pascoli, e costringono gli agricoltori a intervenire per ripristinare quanto rovinato, adoperarsi periodicamente per fare manutenzione agli strumenti installati per cercare di fermare le incursioni, oltre che fronteggiare le perdite di produzione, di quote di mercato e redditività".