PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Ragazza schiavizzata e costretta a prostituirsi per 8 anni: condannati fratello e sorella di Crema

Condannati a sette anni e tre mesi due nigeriani trentenni: avevano fatto arrivare in Italia una connazionale con false promesse e la tenevano sotto giogo dal 2016 picchiandola e lasciandola senza cibo

La ragazza avrebbe voluto guadagnare dei soldi per la sua famiglia

Lo sfruttamento della diciannovenne era iniziato nel 2016 poi la ragazza ha trovato un connazionale disposto ad aiutarla e ha denunciato alla polizia ciò che stava subendo

Crema (Cremona) – Condanna a sette anni e tre mesi a testa, per fratello e sorella nigeriani che hanno costretto una ragazza di 19 anni loro conterranea a prostituirsi per pagare un inesistente debito. Questa la sentenza emessa martedì dal tribunale di Cremona, al termine di un processo che ha visto quattro udienze prima di arrivare alla conclusione. La diciannovenne era stata fatta arrivare in Italia otto anni fa, sbarcata a Lampedusa con il miraggio di un lavoro come baby sitter. I due fratelli, Paul, 35 anni lui, di professione magazziniere ed Edith 37 anni lei, che fa le pulizie, avevano convinto la famiglia delle ragazza nigeriana ad affidarla alle loro cure.

C’era un lavoro sicuro in Italia ed era un’occasione per affrancarsi e portare a casa dei soldi anche per la famiglia. Una volta a Crema, l’avevano ospitata in casa loro. E qui, lo scenario era mutato radicalmente. Siamo nel 2016 e la ragazza viene messa al corrente della nuova situazione: “il tuo trasporto in Italia è costato 35mila euro, cifra che tu ci devi restituire. Con il lavoro di baby sitter non ce la farai mai e quindi ti devi prostituire per strada, a Spino d’Adda, sette giorni su sette”. E per convincerla che quella era l’unica via che lei aveva, i due non avevano impiegato le belle maniere e dalle minacce erano passati ai fatti, picchiandola, lasciandola senza cibo, umiliandola. Lei alla fine aveva ceduto e aveva cominciato questa vita. Loro la portavano sulla strada e poi, quando andavano a riprenderla, le prendevano i soldi guadagnati. Ma un giorno la ragazza ha trovato un suo connazionale che si è detto disposto ad aiutarla e a ospitarla e così lei si era presentata in commissariato a Crema dove aveva denunciato quel che le succedeva.

Da lì è partita l’indagine che ha portato davanti al giudice i suoi aguzzini. Nella scorsa udienza la ragazza aveva raccontato la sua vicenda in aula. Poi era stata la volta dei due fratelli imputati, difesi dagli avvocati d’ufficio Michela Tomasoni e Alessandro Zontini. I due hanno sostenuto che otto anni fa loro non avevano di che vivere e che chiedevano l’elemosina per strada. La ragazza che era loro ospite aveva acconsentito di prostituirsi e lo aveva fatto volontariamente, per procurare dei soldi per tutti. Al termine delle deposizioni il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 11 anni per Paul e a 12 anni per Edith. Il giudice ha invece diminuito la pena, condannando entrambi fratelli a sette anni e tre mesi. I difensori attendono il dispositivo della sentenza per studiare un eventuale ricorso.