
L’intervento della polizia locale
"Non si mangia, è Ramadan". Tre ragazze litigano in fondo al bus. Uno di loro sta mangiando un panino. È martedì grasso, ma da tre giorni è anche tempo del Ramadan per i musulmani. Evidentemente le tre sono di fede islamica. I toni si alzano. La ragazza con il panino reagisce, le altre due, minorenni, continuano a insultarla e a chiederle di smettere di mangiare. Poi dalle parole passano ai fatti e la lite diventa zuffa. Gli altri passeggeri del pullman che da Cremona va a Spinadesco cominciano ad agitarsi. L’autista, 52 anni, si ferma, apre le porte e invita le ragazze a scendere. È giù dal bus anche lui, le ragazze scendono, ma due di loro, quelle che gridavano alla giovane che stava mangiando, non se ne vanno prima di aver lasciato il segno: lo assaltano, lo graffiano, gli rompono gli occhiali e poi scappano, "Tutto è cominciato alle 13.20 - racconta l’autista - quando quelle tre in fondo al bus hanno cominciato a litigare. In via Milano ha arrestato il bus perché ormai tutti si stavano agitando. Ho aperto le porte e chiamato la polizia. Ho chiesto alle tre di scendere, ma per loro era come se io non ci fossi: continuavano a gridare e spintonarsi, sempre per quel panino. Sono sceso dal bus e le ho chiamate". E loro scendono, ma invece di andarsene se la prendono con lui, lo graffiano, lo deridono e poi se ne vanno. L’autista, provato da quel che aveva passato, è risalito sul pullman e ha portato a termine il suo servizio, arrivando a Spinadesco e poi tornando a Cremona al deposito. Solo lì ha deciso di andare in pronto soccorso per farsi medicare. Poi ieri ha presentato denuncia. Ieri sull’episodio ha preso posizione Aftab Ahmed, presidente Immigrati cittadini che ha detto: "L’Islam promuove la tolleranza, il rispetto e la convivenza pacifica. Il Ramadan, in particolare, non è solo un mese di digiuno, ma un periodo di purificazione interiore, autocontrollo e solidarietà. Nessuno ha il diritto di imporre le proprie pratiche religiose agli altri, tanto meno con la forza". E il presidente ha ricordato che: "La convivenza civile si basa sul reciproco rispetto. Chi vive in Italia deve rispettare le leggi italiane".
Pier Giorgio Ruggeri