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Scandalo scommesse, bufera sul tennis: 2 azzurri sarebbero stati intercettati dalla Procura di Cremona

Non solo le partite di calcio, ma anche gli incontri di tennis erano «malati» di scommesse. Le chiamavano «creme». Anche per match a Wimbledon. In casa nostra si parlava di 50mila euro e neppure per una intera partita ma per un solo set di Gabriele Moroni

Roberto Di Martino, procuratore a Cremona

Cremona, 15 ottobre 2014 - Non solo le partite di calcio, ma anche gli incontri di tennis erano «malati» di scommesse. Le chiamavano «creme». Anche per match a Wimbledon. In casa nostra si parlava di 50mila euro e neppure per una intera partita ma per un solo set. Le perizie informatiche su pc e smartphone di alcuni dei 111 indagati dalla Procura di Cremona, svelano un aspetto nuovo nella galassia delle scommesse sportive. Al centro il pc del bolognese Manlio Bruni, ex commercialista di Beppe Signori. E’ il 9 luglio 2007. Bruni chatta con «braccio78» (il tennista Daniele Bracciali, squalificato per tre mesi, con una multa di 20mila dollari nel dicembre dello stesso anno). E’ la vigilia dell’incontro del tenista italiano con Jenkis a Newport. A presentarli è tale «goret»: «Sono con quel mio amico di cui ti parlavo, stai tranquillo, ti puoi fidare, adesso parla lui». Bruni attacca. «Domani a che ora giochi?». «Primo incontro?». Poi il commercialista formula una domanda diretta: «Possiamo parlarne di questa partita?». «Dipende», è la riposta.

Bruni entra in quelli che potrebbero essere i dettagli della scommessa: «Per me dipende da come si sviluppa ... è importantissimo vincere il primo set e se possibile andare un break avanti nel secondo ... è possibile? ... in questo caso posso dare molto di più ...». Il tennista esita: «Se lo conoscevo (l’avversario - ndr) avrei potuto farlo così non posso ...». «Perché è troppo scarso?». «Così mi hanno detto ... non lo conosco». Si parla di cifre. Braccio78 scrive. «Di solito ci offrono 50 (50mila euro? - ndr)... poi dipende ... comunque domani preferisco giocarla ... magari per una prossima volta ...». Bruni non demorde. «Guarda 50 potrei farcela per prova per domani ma è indispensabile vincere il primo ... se no anche un’altra volta ... se lo so per tempo possiamo dare di più». Braccio78 risponde: «Molto importante è che quello che ci gioco lo conosca così ci parla prima perché anche dirti che vinco il primo non è facile ... magari lo perdo». La trattativa prosegue. Bruni: «Se lo vinci siamo a posto ... e 50 per te ... 50 per un set mi sembra buono». Il giocatore non se la sente, risponde che per questo giro giocherà «normale». I una conversazione con Bruni, braccio78 si mostra preoccupato perché sui giornali è uscita la notizia della squalifica a 9 mesi di sospensione, con una multa di 40mila euro, per Alessio Di Mauro, primo tennista a subire il provvedimento per avere scommesso. Bruni dialoga con tale Enrico Sganzerla. «Abbiamo acquistato Potito» (Potito Starace, detto «Poto», compagno di allenamento di Daniele Bracciali). «Meno male, una buona notizia», risponde Sganzerla. Bruni: «Dice che lo vuole fare. Lunedì torniamo apposta per parlare con lui». Il 10 aprile del 2011, a poche ore dalla finale del torneo di Casablanca che Starace gioca e perde contro lo spagnolo Andujar (che in passato ha battuto per cinque volte), l tabaccaio e allibratore pescarese Massimo Erodiani parla con tale Corradino. «Starace ha fatto un assegno in garanzia?», chiede Erodiani. La risposta è affermativa. La puntata sula sconfitta dell’italiano, spiega Corradino, è certa. Le scommesse nel calcio. Entra anche la violenza. Erodiani colloquia via computer con Daniele Corvia. E’ l’11 aprile del 2011: «Oggi al referente a Singapore alle 14 gli hanno spezzato le mani e mandato in ospedale». Il Sassuole pare essere una sicurezza nelle scommesse. Manlio Bruni chiede: «Ma in B state muovendo solo sass? ascoli pesc mulla?».