
Alunni in classe (Foto archivio Baldi)
Crema, 5 luglio 2016 - Sarà una lunga guerra. È la battaglia che vede contrapposte, tanto per cambiare, Crema e Cremona, con quest’ultima a volerla far da padrona su un territorio che di cremonese non ha nulla. Detto che il numero complessivo di studenti è superiore a Crema rispetto a Cremona (40.050 contro 40.000 circa), i cremonesi mettono però in campo un maggior numero di istituti superiori autonomi, sfoggiando ben otto dirigenze rispetto alle cinque cremasche. Questo è un punto penalizzante per Crema, in vista anche delle nuove normative che non ammettono istituti con oltre 1600 iscritti. E a Crema c’è un istituto che ne ha 1650, l’Itis e un altro, i licei, che ne conta circa 1550 e che al prossimo giro potrebbe passare il limite. La conseguenza è che quando si arriva a 1600 iscritti, gli altri devono essere respinti e dirottati su altri istituti. Bene, a Cremona questo pericolo non c’è perché l’istituto che annovera più presenze arriva intorno a 1100 studenti. Tuttavia, esiste un rimedio. Dei quattro licei, uno (il liceo pedagogico o quello linguistico) potrebbe essere accorpato al liceo artistico Munari che, in virtù dei nuovi studenti, passerebbe quota 600 (oggi è poco sopra 500) e raggiungerebbe la possibilità di diventare autonomo, svincolandosi da Cremona. Per quanto riguarda l’Itis, sarebbe sufficiente dividere il Galilei dallo stesso istituto madre per ottenere due scuole con i numeri sufficienti per essere autonome. Infine, resta il problema dello Stanga, istituto di agricoltura a scavalco con sedi a Cremona, Casalmaggiore e Crema. La sede di Crema vuole essere autonoma e accorpando il Marazzi, istituto professionare, raggiungerebbe i numeri sufficienti. Ma Cremona non vuole mollare Crema, costringendo i docenti a sobbarcarsi trasferte da Crema verso Cremona e anche verso Casalmaggiore. Le decisioni entro il 31 ottobre.