PIERGIORGIO RUGGERI
Cronaca

La sfortuna di chiamarsi Simone Bianchessi, ricercato per sbaglio: «Io, omonimo di una criminale. Mi danno la caccia in mezza Europa»

Sergnano (Cremona), il camionista ha lo stesso nome di una donna sulla quale pende un mandato d’arresto: "Puntualmente in albergo arriva la polizia. Per fortuna, sono un uomo"

Simone Bianchessi

Sergnano (Cremona), 4 gennaio 2024 –  La sfortuna di chiamarsi Simone Bianchessi. No, non è una rivisitazione dell’Ernesto di Oscar Wilde, ma è quanto accade a un autotrasportatore cremonese che per lavoro gira l’Italia e l’Europa e al quale da 10 anni non di rado capita di trovarsi faccia a faccia con agenti che fanno irruzione in albergo per arrestarlo, ma poi si accorgono che non è un ricercato internazionale. In realtà è un caso clamoroso di omonimia. Perché la persona ricercata a livello internazionale si chiama anche lei Simone Bianchessi, ma è una donna.

Simone Bianchessi fa il conducente di mezzi per il trasporto di carichi speciali e come tale gira l’Italia e l’Europa: lunghi, talvolta lunghissimi tragitti a velocità piuttosto basse. Per questo motivo gli capita spesso di dover dormire fuori casa e di prendere camere d’albergo dove passare la notte.

"Il problema è che non di rado, quando mi fermo e do i miei dati, spesso e volentieri dopo qualche ora arrivano le forze dell’ordine. E a volte fanno irruzione nella camera per fermarmi. È successo a Matera dove era in vacanza. Ero in albergo e alle sei del mattino in camera sono entrati gli agenti. Ero con mia sorella e i poliziotti hanno chiesto i documenti a tutti e due, perché se io ero Simone Bianchessi (uomo), lei (forse) avrebbe potuto essere la Simone Bianchessi vera ed essersi registrata con un altro nome. Ormai sono abituato e non mi spavento più, ma è comunque sempre un’avventura che preferirei evitare. Ma pare che non ci sia niente da fare".

Bianchessi spiega che, per quanto è riuscito a sapere, la persona ricercata è appunto una donna che si chiama come lui e che avrebbe commesso reati gravi (non sa quali, nessuno glielo dice) probabilmente in Austria e che da quel Paese sarebbe partito, dieci anni fa, un ordine internazionale d’arresto. "Tutte le volte spiego che io sono un uomo e non una donna, non sono ricercato, abito a Sergnano e viaggio per lavoro e tutte le volte, dopo queste spiegazioni, che portano via non poco tempo per le verifiche del caso, mi lasciano tornare in albergo e riprendere il lavoro. È successo anche a Noto. Ero in spiaggia, anche qui con mia sorella, ed è arrivata la polizia che mi ha prelevato in mezzo ai bagnanti per effettuare i controlli del caso".

Un imbarazzo e insieme un guaio, un po’ come accadeva al Drugo del “Grande Lebowski”, che si verifica pure oltre confine. L’ultimo episodio solo qualche settimana fa a Dublino. "Ho preso un aereo e quando sono atterrato mi hanno immediatamente fermato. Per fortuna lo stop è durato pochi minuti perché, constatato che sono un uomo e che la ricercata è femmina, mi hanno lasciato entrare in Irlanda. Comunque adesso quando scendo in qualche albergo, presento i documenti e avverto che arriveranno le forze dell’ordine e di non allarmarsi perché non sono un bandito. Notare: in tutti i posti dove mi fermo, al termine dei controlli, le forze dell’ordine promettono di ovviare all’inconveniente. Ma la volta successiva ricapita. L’unica eccezione si è verificata quest’anno: sono andato in ferie in Grecia e sia all’aeroporto, sia negli alberghi sulle varie isole dove sono stato, con mia meraviglia, non è venuto nessuno a cercarmi". Ma il sollievo è durato poco. "Poi c’è stata Dublino".

Tempo fa dell’inconveniente era stato informato anche il Tribunale di Cremona, ma non ci sono stati esiti e Simone Bianchessi continua a essere fermato e a dover dimostrare di non essere un ricercato internazionale. Donna.