PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Soncino, a scuola di cucina in convento

Apre il 9 marzo un ristorante che darà lavoro a 150 persone

Soncino, scuola di cucina in convento

Soncino, 13 febbraio 2019 - Un ristorante con 150 persone che ci lavorano. Più il personale docente. Sì, apre il prossimo 9 marzo a Soncino all’interno del convento di Santa Maria delle Grazie, attiguo a una chiesa splendidamente affrescata dai Campi e sarà gestito dagli studenti dell’istituto Sacra famiglia, dove in un periodo di quattro anni, si impara un mestiere, quello del ristoratore e tra i 150 studenti-ristoratori ci sono una trentina di ragazzi disabili. Che fanno la loro parte come tutti gli altri. «Da due anni a questa parte – dice il dirigente Alessio Gatta – abbiamo introdotto un percorso per i disabili. L’anno prossimo metteremo il terzo anno e poi completeremo il percorso. La nostra scuola professionale sforna ragazzi ai quali diamo una professione. Il ristorante è scuola di vita e a turno ci vanno gli studenti i quali, guidati da professionisti del mestiere, imparano l’arte».

Come funziona il ristorante? «Aprirà sempre per il pranzo di lavoro del mezzogiorno e poi tre sere la settimana, oltre che nelle feste. Ci sono una quarantina di posti a sedere e nella bella stagione contiamo di poter utilizzare il bellissimo chiostro e far pranzare all’aperto». Come scegliete i ragazzi? «A turno tutti si alternano in sala o in cucina. La necessità, secondo la clientela, varia da 20 a 25 persone». Ci sono anche i ragazzi disabili. «Sono una trentina e tutti sanno quel che devono fare. Resterete stupiti». Farete concorrenza agli altri ristoratori del borgo. «Non crediamo. Anzi, con tutti abbiamo instaurato una salda amicizia, tanto che hanno acquistato delle piastrelle che abbiamo appeso a una parete e dove ci sono i loro nomi».

E come pensate di evitare la concorrenza con gli altri? «Proponiamo il nostro ristorante a quelle aziende che normalmente non si servono nei punti presenti sul territorio. Indiremo anche serate speciali con cuochi di fama che verranno per l’occasione». Sarà un successo? «Noi puntiamo molto su questo tipo di esperienza. La scuola va fatta sul campo. Non passerà molto che anche le altre materie si studieranno nel ristorante. Infine, il gettare nella mischia tutti gli studenti, disabili compresi, è una scelta non solo scolastica, ma anche di vita e formativa. Sarà un successo».