REDAZIONE CREMONA

Tachigrafo truccato sul camion, maxi multa e mezzo sequestrato

Crema, sul contachilometri una calamita per taroccare i dati di Pier Giorgio Ruggeri

AL LAVORO Una volante della polizia durante un controllo

AL LAVORO Una volante della polizia durante un controllo

Crema, 11 ottobre 2015 - Guai grossi per un camionista veneto residente ad Asti che è stato colto in flagrante dagli agenti della Polstrada di Crema, la scorsa notte mentre con il suo autoarticolato transitava in zona e si stava dirigendo verso casa. Il cronotachigrafo del suo mezzo è risultato manomesso e per questo motivo sono partiti una serie di accertamenti che hanno portato a una multa da circa 3mila euro, la perdita di 20 punti patente, il ritiro della patente e la denuncia per frode, con tanto di processo penale e camion fermato. Mancano pochi minuti alla mezzanotte quando una pattuglia della Polstrada di Crema che è nei pressi di Pandino vede arrivare un autoarticolato che viaggia spedito, privo del carico.

Gli agenti fermano lo fermano per un controllo. L’autista, un veneto di 62 anni, mostra i documenti e pensa di poter riprendere presto il viaggio, ma un agente controlla l’interno dell’abitacolo e quando arriva a verificare il cronotachigrafo, si accorge che c’è qualcosa che non va. Il controllo si fa più accurato e uno dei poliziotti scopre che lo strumento risulta alterato. A quel punto gli agenti multano il conducente per 1.696 euro e lo denunciano per frode e poi continuano gli accertamenti che portano la pattuglia a scoprire che anche nei giorni precedenti l’uomo non aveva ottemperato ai riposi previsti dalla legge e aveva effettuato alla guida molte più ore del consentito. Scattano altre multe che portano il totale a oltre 3mila euro. Inoltre, vengono applicate altre sanzioni che prevedono il ritiro di 20 punti patente e l’immediata sospensione del permesso di guida. Infine, il mezzo viene posto sotto sequestro per poter effettuare altre verifiche. Al termine degli accertamenti, ormai è quasi l’alba, l’autista viene lasciato libero di far rientro alla sua abitazione, ma solo dopo aver chiamato qualcuno per farsi venire a prendere, visto che non ha più né mezzo di trasporto né patente.

di Pier Giorgio Ruggeri