REDAZIONE CREMONA

Legambiente: "Cremona-Brescia linea peggiore in Lombardia"

L'associazione ambientalista classifica la tratta nella flop 10 nazionale vista e considerata anche l'importanza delle due città

Treno (foto Germogli)

Treno (foto Germogli)

Milano, 12 dicembre 2016 -  "La linea ferroviaria che collega Cremona e Brescia presenta disagi e condizioni indegne per due città di questa importanza": è la denuncia di Legambiente Lombardia che ha stilato il rapporto Pendolaria 2016, come ogni anno all'inizio dell'orario invernale. L'indagine dedicata ai pendolari pone la tratta tra le "10 peggiori linee d'Italia". "Treni obsoleti, ritardi, carrozze insufficienti negli orari di punta": questi alcuni dei problemi di quella che sarebbe la peggiore linea in Lombardia.

"La classifica - spiega l'associazione - è stata stilata in base a criteri oggettivi per evidenziare la scarsa qualità del servizio: le proteste degli utenti per i problemi di ritardi e tagli dei treni, la tipologia dei treni utilizzati sia per capienza sia per età, la carenza di orari adatti per l'utenza pendolare, la frequenza dei convogli, la condizione delle stazioni, situazioni che in taluni casi spingono i pendolari a prendere l'auto ogni mattina proprio per l'inadeguatezza del servizio".

Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia, denuncia che "negli ultimi anni il tasso di puntualità è stato insoddisfacente e spesso sono stati soppressi i convogli senza nessun preavviso e senza l'intervento di autobus sostitutivi. Le pessime condizioni di viaggio hanno portato all'esasperazione i pendolari che, oltretutto, subiscono notevoli disagi per lo spostamento del sottopasso di Brescia a causa dei lavori in corso dell'alta velocità".

"Infatti, con l'introduzione del nuovo orario invernale e in concomitanza con l'alta velocità per Verona - secondo Legambiente - vengono modificate diverse coincidenze, in particolare con il passante di Milano: 3-5 minuti di anticipo che possono sembrare irrisori, ma non per quei lavoratori o studenti che rischiano di perdere il treno di ritorno a casa. Inoltre, i treni sono più lenti di 15 anni fa e con sempre meno collegamenti tra Cremona e Brescia. Sui 51 km di linea, i tempi di percorrenza sono aumentati rispetto al passato: nel 2002 il treno più veloce collegava Brescia e Cremona in 34 minuti, oggi in 58, con una velocità media di 52 km/h e con lunghe soste per incroci. Un'altra nota dolente riguarda il materiale rotabile utilizzato su questa tratta, che è tra i più vecchi e poco affidabili di quello in servizio di Trenord con una flotta composta da treni Ale 582 in pessime condizioni e con 25/30 anni di età. Negli orari di punta gli affollamenti rendono difficoltosa la salita a molti pendolari, l'aria condizionata d'estate non funziona in molte carrozze, in inverno alcuni convogli non sono riscaldati e nel nodo di Brescia spesso si perdono le coincidenze per Milano o Venezia".

"A crescere - secondo il dossier - sono in particolare le differenze tra chi si muove sulla rete ordinaria, sugli Intercity e sui treni regionali e chi prende i treni ad alta velocità, che accrescono l'offerta con il nuovo orario: sono state inserite altre 4 corse sulla Roma-Milano, per esempio, con un aumento dell'offerta del 276% in più dal 2007 ed è stato introdotto il Frecciarossa Milano-Verona via Brescia, cha ha creato variazioni di orario per i regionali e i Frecciabianca sulla stessa tratta, tutto a discapito dei pendolari che si accontentano di linee e materiale rotabile spesso vecchio e in pessimo stato".

"A fronte di un servizio lento a rinnovarsi, negli ultimi anni le tariffe in Lombardia sono aumentate del 30,3% dal 2010 - conclude Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Il futuro della nostra regione passa anche attraverso una seria politica di riqualificazione dell'offerta di trasporto collettivo: in una delle aree a maggior densità di strade e autostrade d'Europa e con il più elevato livello d'inquinamento atmosferico, Regione Lombardia non può più permettersi azioni irresponsabili nei confronti dei pendolari, aumentando inutilmente la mobilità su gomma".