Casalmaggiore, 24 ottobre 2015 - Susanna Camusso inaugura una nuova Camera del Lavoro nel cremonese, chiede mobilitazione e promette battaglia. Trasferta in Lombardia per il segretario generale della Cgil: «Se hanno bisogno di noi, non possono pensare di prenderci a schiaffi - ha detto -. L'anno scorso abbiamo sopportato, questa volta tutto sarà molto diverso». A Cremona ha così concluso venerdì la settima edizione degli Stati generali della Cgil lombarda inaugurando poi la sede a Casalmaggiore.
Nella sua analisi della legge di stabilità, Camusso ha concentrato l'attenzione sui tagli previsti per i centri di assistenza fiscale (100 milioni) ed i patronati (48, che andrebbero ad aggiungersi ai 35 dello scorso anno). «È chiaro che ci sarebbero problemi molto pesanti per continuare l'attività - ha aggiunto Camusso -. In gioco non ci sono finanziamenti al sindacato, ma fondi impiegati per svolgere un'attività delegata dallo Stato di tutela e servizio gratuito ai cittadini. Tutti sanno che senza di noi il sistema andrebbe al collasso, a meno che non si pensi di scaricare sui cittadini costi insopportabili». I punti critici della legge di stabilità non si fermano qui. «Non c'è traccia di provvedimenti per il Mezzogiorno e le pensioni, non ci sono scelte di investimento», ha proseguito Camusso, delineando un quadro complessivo nel quale il sindacato «è sotto attacco nella sua stessa ragion d'essere di soggetto di rappresentanza sociale».
L'ex finanziaria «continua invece a muoversi sulla strada che riduce le tasse alle imprese e taglia la spesa: sicuramente un bene per il Paese ma non per l'occupazione». Camusso ha anche denunciato il rallentamento della lotta all'evasione fiscale associato a segnali molto contraddittori in proposito, oltre all'innalzamento a 3.000 euro del tetto per i pagamenti in contante, la possibilità di pagare cash anche gli affitti ed il trasporto merci. «Una scelta sbagliata - ha detto il segretario della Cgil - come è sbagliata la decisione di non offrire risposte sui temi delle pensioni e dei contratti pubblici, delle condizioni di lavoro e della necessità di innescare processi positivi a sostegno dell'occupazione giovanile»