Cremona, 27 febbraio 2023 - Correva l’anno 1933 quando, su iniziativa di 19 allevatori, furono poste le fondamenta di una cooperativa che ora produce ogni anno 175 milioni di litri di latte e in Italia è quarta nella produzione di grana padano e terza in quella di provolone. Plac Fattorie Cremona, che fa parte del sistema di Confcooperative Lombardia, sta giocando la sfida della riconversione green di un lavoro antico come la storia dell’uomo. Un percorso sostenuto da investimenti ingenti: negli ultimi sette anni sono stati messi sul tavolo 4,6 milioni di euro, mentre nel 2023 e nel 2024 è previsto un investimento di altri tre milioni di euro.
"Finora non abbiamo ricevuto alcun contributo o incentivo – spiega Luciano Negri, direttore generale della cooperativa di produttori di latte del Sud della Lombardia – ma proseguiamo su questo percorso sia per i risparmi che riusciamo a ottenere sia per il rispetto dell’ambiente. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a una produzione a impatto zero e a un’autosufficienza energetica, per fare in modo che la nostra attività porti solo benefici al territorio".
Benefici come il risparmio nel consumo di acqua di falda, in un periodo di scarse precipitazioni che sta mettendo in difficoltà l’agricoltura. Dal 2015 sono in atto diversi interventi per limitare il consumo di acqua in azienda, ridotto oggi di due terzi. Tra le azioni, il recupero dell’acqua del siero del latte, acqua ripulita all’interno del processo di essiccazione del siero (in polvere viene venduto, anziché finire tra i rifiuti speciali) per essere utilizzata nei cicli di lavaggio o stoccata in serbatoi. Nello stabilimento di Persico Dosimo, poi, il fotovoltaico e l’impianto di cogenerazione consentono l’autoproduzione di quasi il 50% dell’energia elettrica necessaria e la riduzione di consumi di metano grazie anche al biogas.
Plac, con 78 soci e 180 dipendenti, premia inoltre con un punteggio gli allevatori più virtuosi. Misure, tra cui quelle per il benessere degli animali, che hanno consentito alla cooperativa di ottenere la certificazione Iso per il suo sistema di gestione ambientale. "I nostri soci sono concordi sulla strada da seguire – prosegue Negri – e comprendono la necessità della riconversione energetica di una realtà come la nostra, per poterci proiettare sul futuro".