Rivolta D’adda (Cremona), 21 settembre 2024 – La nazionale solidale di calcio è pronta a rappresentare l’Italia alla XIX Homeless World Cup, coppa del mondo del calcio da strada, che si terrà a Seul in Sud Corea, da oggi al 28 settembre. Più di cinquanta le squadre iscritte in rappresentanza di quaranta Paesi animeranno al campionato del mondo. Per la prima volta sarà l’Asia ad ospitare questa manifestazione, un vero e proprio campionato mondiale che ha come obiettivo la promozione dell’inclusione attraverso il calcio. L’edizione 2024 segna il ritorno della Homeless Cup, a sei mesi e mezzo dall’uscita su Netflix di The Beautiful Game, un film che ha portato alla ribalta l’impatto globale di questo torneo e delle sue iniziative sociali.
La Homeless World Cup 2024 sarà dunque la prima edizione a beneficiare della visibilità mondiale offerta dal lavoro interpretato da Bill Nighy e Michael Word. Ad agosto la Fifa ha firmato un memorandum d’intesa per supportare la Homeless World Cup Foundation. Grazie a questo accordo tutte le partite del torneo saranno trasmesse gratuitamente sulla piattaforma streaming Fifa+ e la Fifa stessa fornirà alle squadre partecipanti materiale e attrezzature, inclusi medaglie, kit, palloni e trofei. La nazionale italiana sarà composta da otto giocatori e sarà guidata dal team manager Michael Scorletti, dall’allenatore Mirko Bigatton e dal mental coah Giorgio Cerizza, medico del Santa Marta di Rivolta d’Adda e responsabile del reparto delle dipendenze, oggi in pensione, ma con un ruolo attivo di consulente e volontario. Proprio dal lavoro di Cerizza e dell’unità operativa di riabilitazione delle dipendenze dell’ospedale Santa Marta di Rivolta che lo psichiatra e psicoterapeuta, oggi residente a Pandino, ha diretto per anni, fino alla pensione e dal contributo a titolo di volontariato dell’allenatore Emiliano Mondonico, trae le sue origini il progetto della nazionale solidale che fra i propri sostenitori annovera anche l’associazione L’Approdo, realtà del volontariato rivoltano specializzata nel recupero da tossicodipendenze. “Questo viaggio – sottolinea il dottor Cerizza - è molto più di una competizione: è la dimostrazione che, anche nelle difficoltà, possiamo trovare la forza di rialzarci e andare avanti”.