PIERGIORGIO RUGGERI
Politica

Cremona, il nuovo sindaco Andrea Virgilio punta sul rinnovamento: “La giunta? Dopo il 10 luglio”

Il neo primo cittadino è già al lavoro. L’avversario Portesani parla di pareggio? “Come l’Italia con la Croazia”

Andrea Virgilio è il nuovo sindaco di Cremona

Andrea Virgilio è il nuovo sindaco di Cremona

Cremona –  Andrà a Caravaggio a piedi? "Ci sono già andato". è la risposta, spiritosa, di Andrea Virgilio, neo sindaco di Cremona, eletto con uno scarto di 192 voti (su 13mila, 0.74%) che da ieri è al lavoro nel suo nuovo incarico.

Sindaco, ha dormito bene?

"Per la verità ho fatto un riposino anche prima dello spoglio. Il sonno non mi è mai mancato".

Ha già in mente la giunta?

"No, dobbiamo fare qualche riunione per esaminare le alleanze e i gruppi che hanno contribuito alla mia affermazione. Nei primi giorni della prossima settimana convocheremo il primo consiglio comunale, che sarà dopo il 10 luglio, in quella sede riveleremo vice sindaco e assessori".

Più conferme o sorprese?

"Chi ha lavorato per dieci anni può fare un passo indietro. Ci saranno novità e rinnovamento".

Quali sono le priorità?

"Ci sono da portare a casa 50 milioni del Pnrr per ridisegnare parte della città: contributo importante per Cremona futura".

Il rapporto con le periferie?

"Difficile. Dove abbiamo fatto investimenti anche importanti abbiamo rimediato legnate: elettoralmente non siamo stati premiati. È necessario studiare approcci diversi, siamo di fronte a un altro mondo, da visitare, per capire perché queste zone non vivano la comunità della città. Comunque ci proveremo".

Portesani ha detto che avete pareggiato…

"Come l’Italia con la Croazia. Pareggio, ma l’Italia va avanti e anch’io proseguo".

Come sarà il rapporto con Portesani e l’opposizione?

"In campagna elettorale a volte il contrasto è stato aspro. Tuttavia Portesani è persona gentile. Mi ha chiamato prima dello scrutinio e, a conteggio finale, mi ha richiamato per farmi i complimenti. In consiglio ascolteremo quel che avranno da dire".

La chiave della vittoria elettorale è nei numeri. Dal primo turno al ballottaggio, a fronte di un quinto di elettori che non si sono ripresentati al seggio (47% contro il 60%) Virgilio ha perso circa 400 voti, mentre Portesani, che al primo turno era davanti di 400, ne ha persi mille.