PIER GIORGIO RUGGERI
Politica

Onda dem in Lombardia, Cremona mette il sigillo sul 3-0. Il neo sindaco Virgilio: pochi elettori, un peso

Portesani sconfitto di soli 192 voti. Il vincitore: confronto costante. Dopo Bergamo e Pavia anche il terzo capoluogo al voto va al centrosinistra, che a livello regionale vince 7 sfide su 13

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Anche Cremona resta, seppure di pochi voti, al centrosinistra. L’asse politico delle città capoluogo lombarde non si sposta. Prima delle elezioni, il centri di riferimento delle 12 province erano già in larga maggioranza nelle mani di sindaci dem. Uniche eccezioni, Sondrio e Pavia, al centrodestra, e Como, retta da una coalizione civica. Alla fine del turno di amministrative, il centrodestra perde Pavia. Allargando il divario. Più equilibrata la situazione nei ballottaggi: dei 12 centri sopra i 15mila abitanti alle urne, esclusa Cremona, sei vanno al centrosinistra, cinque al centrodestra e uno a un sindaco civico.

Cremona – Andrea Virgilio ce l’ha fatta, anche se di misura, e assicura al centrosinistra il decimo capoluogo su dodici. Il nuovo sindaco di Cremona analizza i primi passi da compiere tenendo ben presente l’esito del voto che l’ha visto prevalere per pochissimo, 192 voti (0,7%). Quasi un pareggio, come l’ha definito il suo avversario di centrodestra Alessandro Portesani. "Penso che sia fondamentale un rapporto di confronto con la minoranza – esordisce Virgilio –, nel segno della correttezza. Non sempre l’abbiamo vista durante questa campagna elettorale".

La città è divisa in due dal voto e segnata dall’astensionismo. Come vi muoverete?

"Dobbiamo costruire punti di connessione con la cittadinanza, vista anche la forte astensione".

Cremona è una città un po’ isolata, a breve partirà il raddoppio della linea ferroviaria che dovrebbe aiutare.

"Sulle infrastrutture ci sono molti lavori già in corso che a breve porteranno i risultati sperati, soprattutto nei collegamenti da e per Cremona. C’è solo da gestire questa transizione. Quindi da ora meno piagnistei e più rivendicazioni territoriali anche nei confronti del governo, a prescindere dal colore di partito".

Primi obiettivi?

"Questa è una città che ha avviato traiettorie di sviluppo importanti: ora occorre darci nuove priorità, la prima è portare a casa i 50 milioni del Pnrr, di cui abbiamo in corso partite delicate; e poi ci sono i 2,5 milioni dalla Tamoil, (presente in città una grande ex raffineria, ndr) che dovranno essere impiegati sulle questioni ambientali".

Ha già idee e nomi per la sua giunta?

"Sugli assessori ancora non ci sono nomi. Saranno decisi dopo un confronto con chi ha sostenuto questo progetto, ma il sindaco resta autonomo", Sul risuItato delle urne una battuta anche dallo sconfitto. "Riconosco la vittoria di Andrea Virgilio – dice Portesani –: io resterò a disposizione di tutti i cremonesi nei banchi dell’opposizione". Un ballottaggio sul filo del rasoio quello chiuso ieri. Al candidato di centrosinistra 13.014 voti che valgono il 50,37%. Separato da 192 voti il candidato di centrodestra che con i suoi 12.822 voti non riesce ad andare oltre il 49,63%. Un dato che al netto della prima tornata elettorale ha visto Virgilio portare a casa quasi tutti i suoi voti: 13.484 contro i 13014 di oggi. Per Portesani più di 1.000 voti in meno dai propri elettori: 13.886 divenuti 12.823.