Cremona, 17 dicembre 2013 - Quinto filone dell'inchiesta Calcioscommesse, Gattuso, uno dei 41 indagati, si è difeso ai microfoni di Skysport24: "Piuttosto che truccare una partita mi toglierei la vita - ha detto -. Bazzani? Mi ha mandato tredici messaggi a cui non ho mai risposto. Lo conoscono tutti nel calcio. E' venuto a Milanello come altre centinaia di persone. Io oggi ci metto la faccia perchè non mi sono mai seduto con nessuno e non ho mai truccato una partita".
"Dico una cosa forte - ha aggiunto -: se fosse vera una cosa del genere, sono disposto ad andare in una piazza e ammazzarmi davanti a tutti. Non so neppure come si fa a truccare una partita. Se dico che non ho mai scommesso in vita mia sarei un ipocrita. Quando non è stato più possibile farlo, perché vietato, ho smesso. Oggi mi contestano il fatto che ho truccato delle partite e non è assolutamente vero. Loro vanno ad analizzare so ho parlato o no. Ma io non ho mai avuto contatti. Nessuno si è mai permesso di propormi di aggiustare una partita. Essere tirato in causa mi fa male. Spero che il magistrato mi senta prima possibile per chiarire la mia situazione. Ma scherziamo? Ho una fondazione, ho dato un milione e mezzo di euro, non faccio pagare i bambini per fare calcio e che faccio? Vado a falsare le partite? Ma sarei pazzo...".".
L'AMICO D'INFANZIA - L'ex centrocampista del Milan e campione del mondo ha aggiunto: "Penso sia stato contattato solo per le magliette. Se non rispondevo io, magari rispondeva lui non ci sono altre spiegazioni. Anche due anni fa ero stato tirato in causa per un fratello che non avevo, ho due sorelle".
BROCCHI: Anche l'amico Cristian Brocchi si è difeso davanti alle telecamere: "Sono andato in maniera spontanea a consegnare i miei computer proprio perchè non ho paura e nulla da nascondere. Quando c'è stata la perquisizione non ero presente in casa, quindi ho deciso di collaborare senza che mi venisse chiesto. Bazzani è una persona che conosco, vicina all'ambiente, con cui ho avuto dei rapporti solo per accrediti di partite (è andato allo stadio con un mio caro amico che purtroppo è morto), maglie e autografi. Avranno contatti, telefonate e messaggi. Speriamo che tutto si risolva perché ho fatto della mia vita e dello sport dei valori fondamentali. E' cinque mesi che insegno i miei valori ai miei ragazzi e mi dispiace per l'accaduto (è allenatore degli Allievi del Milan, ndr)".
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