La Coppa Italia sta regalando alla Cremonese soddisfazioni che neppure il più ottimista dei tifosi avrebbe osato immaginare. La squadra di Ballardini è riuscita nell’impresa di eliminare due grandi come Napoli e Roma in casa loro ed ora può assaporare, a 36 anni di distanza, l’emozione di giocare la semifinale e sfidare la Fiorentina nel doppio confronto che mette in palio la finale. Per usare le parole di Ariedo Braida, però, “la salvezza rimane l’obiettivo” della formazione grigiorossa che, proprio per questo, è chiamata a trasferire sul campo l’entusiasmo accumulato in Coppa Italia e concretizzare la rincorsa necessaria per evitare una retrocessione che per certi versi, a questo punto della stagione, sembrerebbe scritta (o quasi).
Una montagna da scalare
Dieci punti di ritardo dal quartultimo posto sono in effetti un fardello davvero pesante per Bianchetti e compagni che non sono chiamati a seguire le indicazioni del loro allenatore per mantenere aperta la porta della speranza e, in questo senso, la partita di sabato 4 febbraio allo “Zini” con il Lecce ha tutto il valore di una finale che la Cremonese deve assolutamente vincere per continuare a dare un significato al suo percorso. A tal proposito, con il tecnico ravennate i grigiorossi hanno trovato ordine e identità in ogni gara, ma devono compiere ancora l’ulteriore salto di qualità indispensabile per conquistare la prima vittoria che ancora manca in Campionato. Davanti alle sfide senza appello e magari senza troppe responsabilità, tutti i giocatori di mister Ballardini hanno dimostrato di mettere in mostra al meglio le qualità di cui dispongono. Adesso è l’ora di trasferire questo atteggiamento agli incontri della serie A, che per una formazione che deve risalire la china come la Cremonese a questo punto sono diventate altrettante finali. Tutte da vincere per restituire fiducia e convinzione in chiave salvezza.
Il nuovo volto della squadra
Il solido 3-5-2 che l’ex tecnico del Genoa ha saputo trasmettere sin dal suo arrivo a Cremona sta offrendo segnali molto positivi in diversi giocatori, che sembrano avere trovato finalmente la giusta condizione. Il caso più evidente è Dessers, ma anche elementi come Aiwu, Pickel e Meité, per non parlare della solidità ritrovata dalla difesa e del nuovo brio che sta mettendo in mostra l’attacco, sembrano avere beneficiato della “cura Ballardini”. Tanti segnali positivi che, però, non bastano per riaccendere in modo deciso la fiammella della speranza che guarda a sabato attendendo una conferma da tre punti che potrebbe dare il via definitivamente alla rincorsa grigiorossa.