MANUELA MARZIANI
Cronaca

Zinasco, animalisti barricati nel rifugio Cuori liberi: “I maiali sono sani, non vanno abbattuti”

Tensione con il personale di Ats che intende verificare le condizioni degli animali, alcuni dei quali contagiati dalla peste suina

Zinasco, 16 settembre 2023 – Qualcuno è arrivato a piedi e si è fermato davanti ai cancelli, altri hanno piantato addirittura una tenda e un altro gruppo ha occupato il rifugio Cuori liberi di Sairano, una frazione di Zinasco per impedire l'abbattimento dei maiali presenti, almeno in parte contagiati dalla peste suina.

Il picchetto animalista davanti al rifugio del Pavese che ospita i maiali
Il picchetto animalista davanti al rifugio del Pavese che ospita i maiali

“Nel santuario – hanno detto i responsabili della struttura in un video - ci sono dei maialini che stanno conducendo la loro regolare vita. Perché dovrebbero essere uccisi? Alcuni sono morti, ma il veterinario che li ha esaminati ha detto che non c’erano le condizioni per ritenere questo un focolaio di peste suina africana”. In una nota gli animalisti hanno spiegato che “ieri, tradendo tutte le promesse fatte nel corso di dieci giorni di trattative, la Ats si è presentata alle porte del rifugio Cuori liberi intenzionata a uccidere tutti i maiali, malati o sani che fossero. Ma il presidio resistente non è arretrato di un passo: bloccando con i nostri corpi tutti gli ingressi della struttura abbiamo impedito alle autorità di entrare, abbastanza a lungo perché altri attivisti occorressero dai campi per darci supporto fisico e morale”. Così, “dopo ore di resistenza e tensioni l'Ats ha concluso che non c'erano le condizioni per procedere e si è ritirata”, alcuni attivisti sono comunque rimasti barricati nel rifugio per fare la guardia durante la notte e altri hanno dormito nelle vicinanze pronti ad arrivare in caso di un nuovo tentativo di sgombero. “Ieri la tensione si percepiva, gli animali sono stati messi in stalla anticipatamente – hanno aggiunto i responsabili del rifugio - erano nervosi, le mucche hanno rotto la mangiatoia, Doris correva impaurita, Lola e Lady non riuscivano a stare ferme”.

“Nei prossimi giorni – promettono gli attivisti - saremo ancora sul posto a vegliare sulla vita di maiali, che sono seguiti dai nostri veterinari e che non possono essere ammazzati dal cieco interesse. I maiali stanno bene, mangiano e non stanno soffrendo. Intendiamo mantenere quella promessa fatta a ogni animale che entra in un rifugio salvato dai maltrattamenti: proteggere il diritto alla vita”