Milano – Non è una percezione. C’è la stazione di Brera pronta a certificarlo: il 23 agosto verrà ricordato come il giorno più caldo della storia di Milano dal 1763, almeno fino al prossimo sorpasso. E ai dati diramati dall’Arpa sembra fare eco la cronaca, con le vittime del caldo estremo: tra loro sembra esserci anche un bracciante di 37 anni di origini romene, che si è accasciato a terra mentre vendemmiava in nell’azienda agricola Boccadoro di Cazzago San Martino, nel Bresciano. Sarà l’autopsia a chiarirlo.
Si analizzano i dati, si studiano con apprensione le previsioni meteo: proprio mentre Milano sta per riaprire tutti i parchi, devastati dall’uragano del 24 luglio, arriva l’annuncio di una nuova allerta meteo per il weekend. Pare una beffa.
Si rilegge il quadro con la lente della storia: la stazione meteo di Brera è stata aperta dal 1763. Sul sito di Arpa Lombardia si può notare il trend sino ad arrivare al picco del 23 agosto. Temperatura media giornaliera: 33 gradi Celsius. Per notare il picco precedente bisogna correre indietro nel tempo all’11 agosto del 2003. Vent’anni fa, infatti, la colonnina di mercurio segnava 32.8 gradi. Il record quest’anno è doppio: anche la minima più elevata è del 24 agosto: 28.9 gradi centigradi. "Mai così caldo a Milano in 260 anni di storia": la sintesi di Arpa.
Cambiando stazione e spaziando sul territorio, spiccano i 39 gradi registrati a Cremona e Pavia, i 38 di Mantova, Como e Brescia, i 37 di Bergamo e Sondrio, i 36 di Lecco e i 35 di Varese. "Localmente si sono registrati valori superiori a 40 gradi Celsius, come nel caso di alcune località dell’Appennino Pavese, a Canevino e Ponte Nizza, o come nel cremonese a Pieve San Giacomo", annotano dall’Arpa, ricordando che il caldo anomalo non si ferma in pianura ma sale sulle Alpi: "Dal 19 agosto, ogni giorno le temperature hanno superato i 20 gradi a 2.200 metri, mentre a 3.000 metri sono stati rilevati valori massimi fino a 16 gradi. Sul fondovalle, ai 1.200 metri di Bormio, si sono sfiorati i 33, ben 27 gradi ai 1.700 metri di Santa Caterina Valfurva".
Le nubi all’orizzonte porteranno un brusco calo delle temperature (10-15 gradi in meno), ma si spera non aggiungano un carico di danni a una regione già ferita con case scoperchiate e migliaia di alberi abbattuti. Solo a Milano sono state colpite 317 scuole, più 48 istituti superiori. I cantieri, in vista della prima campanella, sono ancora aperti e grandine di medio-grandi dimensioni e forti raffiche di vento non sono escluse. I primi temporali sono attesi oggi pomeriggio su Alpi, Prealpi e alta pianura occidentale; domani temporali intermittenti, con possibilità però di fenomeni intensi. Lunedì tutta la Lombardia sarà coinvolta: cielo ovunque molto nuvoloso o coperto con rovesci e temporali diffusi e accumuli di pioggia da moderati a forti. In pianura temperature minime tra 19 e 23 gradi, le massime non supereranno i 27. Il Centro di monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia dà l’allerta "arancione", Lambro e Seveso sono sorvegliati speciali mentre i parchi a Milano non fanno in tempo a riaprire: sono già vietati.